Si è appena conclusa Operae, festival del design autoprodotto italiano e internazionale che si tiene a Torino da ormai quattro anni. Operae è una mostra mercato che permette di incontrare progettisti esordienti e designer affermati in un'atmosfera informale si possono fare quatrto chiacchiere con i designer e farsi raccontare la storia dei prodotti in mostra, tutti realizzati in piccole serie e edizioni limitate, spesso curate personalmente dal designer in ogni dettaglio della produzione.
Che cosa si trova da Operae? Mobili, oggetti d'arredo, accessori personali come borse e bijoux, prodotti di editoria di nicchia e di grafica, al limite tra artigianato e design.
Gli espositori dell'edizione 2013 erano una settantina, impossibile fotografare tutto, perciò per non tediarvi, ecco una carrellata di alcuni tra gli oggetti che ci hanno incuriosito di più. Per vedere l'elenco completo degli espositori, cliccate QUI.
La cucina mobile su due ruote di MoMAng. E' stata ideata pensando allo streetfood e a eventi temporanei ma... chi non la vorrebbe nel proprio giardino?
E se un giardino non ce l'hai... si può sempre ripiegare sul tavolo "Natura" con piante incorporate di Macrit e sull'orto portatile di VegeTable, adatto a qualsiasi situazione.
Molto interessante il progetto TurinEyes, laboratorio di ottica torinese che produce occhiali esclusivamente su misura, per chi vuole un occhiale che si adatti perfettamente al proprio volto e al proprio gusto. Si può scegliere proprio tutto, dalla forma alle dimensioni, dal colore alle finiture della montatura.
Sempre divertenti le palle di Natale di Elyron, se siete a corto di scuse troverete sicuramente quella più adatta alla bisogna. Divertenti anche i quadretti e le scritte realizzate dal Laboratorio Zanzara, una cooperativa sociale torinese che punta ad integrare persone con disagi mentali.
E restando sull'ironia, divertenti anche i quaderni e le piccole serie in carta del laboratorio tipografico Semiserie come il quaderno per annotare i sogni "le ciabatte di Freud"o quello che permette di strappare i baffi a Hitler o ancora il taccuino a forma di pesce rosso venduto dentro a un sacchettino di plastica, proprio come i (poveri) pesciolini che si vincono la luna park.
E ancora la sedia svedese Pangea di Piktur, connubio tra artigianalità e produzione seriale; gli sgabelli-tavolino componibili in legno di faggio di Marco Comincini, la libreria high tech di Casadiaz e quella superecologica di Alicucio, realizzata riciclando vecchi mobili in disuso.
to be continued - a breve la seconda (e ultima) puntata.
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