venerdì 16 marzo 2012

Maurizia and the candy factory



Non ho dovuto vincere il biglietto dorato di Willi Wonka per realizzare i miei sogni di bambina, è bastato aspettare un po' e, come per Charlie, il protagonista del romanzo di Roald Dahl, le porte della fabbrica delle mie caramelle preferite (Le Pastiglie Leone) si sono aperte anche per me. E' stato con grande piacere che abbiamo accolto l'invito a una visita al processo produttivo nello stabilimento Leone, dove abbiamo potuto soddisfare ogni curiosità riguardo alle famose caramelline. Ad accoglierci non gli Umpa Lunpa ma una più rassicurante Daniela Monero, discendente di Giselda Balla Monero, imprenditrice di ferro che nel 1934 rilevò l'azienda e trasformò la già conosciutissima Marca Leone in sinonimo di qualità ed eccellenza.

Pronti, cuffietta e via!
Indossato l'abbigliamento d'ordinanza (vedi sopra), la visita ha inizio. Si parte dal cavallo di battaglia dell'azienza, le pastiglie. Fedele a ricetta e procedimento dal 1857, la Leone è rimasta uno dei pochi produttori al mondo di questo tipo di dolciume: gli ingredienti sono  gli stessi di sempre, zucchero, gomma arabica, gomma adragante e, a seconda del gusto, essenze di agrumi o succhi di frutta. Oggi si prepara il gusto Principe di Napoli ai fiori d'arancio (le mie preferite sono le Cedrosalvia n.d.r.), arriviamo appena in tempo per vedere l'impasto pronto, ovviamente non lo abbiamo potuto toccare ma sembra un po' una pasta frolla. Una volta pronto viene messo in una specie di sfogliatrice gigante che dopo aver steso la pasta  la taglia a forma di pastiglia. Appena tagliate le pastiglie sono molli e hanno bisogno di un giorno per essiccare ed assumere la consistenza che conosciamo. Noi le abbiamo assaggiate appena uscite dalla macchina e sono davvero deliziose!


Le pastiglie sono sicuramente il prodotto più famoso ma la Leone produce tantissimi tipi di dolciumi, e noi li abbiamo assaggiati tutti!
Siamo state fortunate e siamo riuscite a vedere in azione l'impastatrice delle caramelle, rigorosamente prodotte con vero succo di frutta. Queste sono al mirtillo e siamo rimaste inebriate dal profumo!


Qui sotto potete vedere le gocce, se mordete il guscio duro assaporerete l'interno pieno di sciroppo di frutta e le gommose alla liquirizia.



Così, tra un assaggio e l'altro, concludiamo in bellezza con Sua Maestà il Cioccolato! Da poco introdotto tra i prodotti Leone, viene proposto in molte varianti, tutte a base di cacao centro-americano. Fiore all'occhiello dell'azienda e orgoglio del Sig. Monero è la tavoletta ottenuta con cacao macinato a pietra seguendo un'antica ricetta del '700, più granuloso e amaro di quello che siamo abituati a gustare noi (purtroppo non ci è stato permesso tuffarci dentro), noi abbiamo apprezzato molto anche la crema gianduia in tubetto!



Alla Leone sono all'antica e, nonostante le difficoltà, amano fare le cose come una volta, seguendo ricette storiche e scegliendo solo materie prime di alta qualità. Questo però non significa che siano contrari alle novità, oltre a concedere il marchio per la linea di borse Fara Collection (di cui abbiamo parlato QUI), spesso vengono prodotte serie limitate di scatolette con decorazioni a tema o legate ad avvenimenti speciali. 
Se per i tradizionalisti la confezione delle Leone può essere solo questa, i bambini ieri impazziranno per la linea dedicata a Lupin III.





6 commenti:

  1. sono una golosa di caramelle. Quelle leone mi ricordano la signora Ugetti che me le metteva nel sacchettino della pasticceria. io cercavo quelle rosa alla cannella e quelle marroni alla liquirizia, le mie preferite! Ora in casa ho un pacchettino di quelle al bergamotto, prese da eataly, che conservo gelosamente.... e vogliamo parlare delle gommose alla liquirizia?? Un abbraccio e auguri a Maurizia!! lucia

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  2. Ugetti quanti bei ricordi, e non solo per le Leone... Anch'io ho sempre preferito comprarle sfuse così ti puoi far fare il sacchettino con i gusti preferiti. Se capiti a Torino ti consiglio una tappa all'enodolceria di Piazza Statuto, ha tutti i gusti anche quelli più strani miscelati con attenzione dal droghiere con il camice beige, sembra di essere catapultati in un'altra epoca!

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  3. Io ho preso l'abitudine di tenere una scatoletta metallica di pastiglie Leone alla violetta sempre in borsa... fa tanto madamina torinese d'antan, lo so e per questo mi piace... ho imparato da mia mamma, nonna Gemma, ormai famosa tra gli amichetti dei suoi nipoti per essere la nonna delle caramelle...una fonte sicura di dolcezze. E poi mi piace sentire il tintinnio delle pastiglie che sbatacchiano nella scatoletta... un rumore rassicurante che quando afferro la borsa mi fa pensare okey..ho preso tutto !! Bel post davvero e complimenti alla Caramelle Leone: un pilastro della tradizione dolciaria torinese !
    Barbara Goria

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  4. Ohhh che bel posto dove lavorare :)))

    www.lostinunderwear.blogspot.com

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  5. Ok Mauri, ti confermo che io DEVO visitare questo posto!!!!
    Fammi sapere che metto in moto le papille gustative :)
    Ad ogni modo, per me che sono tradizionalista le confezioni di latta possono solo essere quelle col design di una volta, ma da donna che lavora nei cartoni animati OMG, LUPIN!!!! *_*
    Tra l'altro, per le stampe dei personaggi sulle latte hanno usato anche disegni fedelissimi al modello originale (mentre in giro vedo di continuo magliette e gadget disegnati orrendamente, sacrilegio!), questo sì che e' fare le cose come si deve!!! Il mio amore per questa azienda sale alle stelle.
    Ale

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