martedì 29 marzo 2011

Color block o color shock?

Color block è la parola d'ordine perchi vuole essere alla moda questa primavera. 
Da Gucci a H&M che sia, il color block prevede abbinamenti audaci di masse di colori contrastanti. Dimentichiamo le regole vecchio stile, più i colori sono contrastanti, meglio è, e più si è brave in questa arte, più si riesce a creare un insieme armonico con due, tre, quattro colori che abitualmente farebbero a pugni.
Una sola parola per definire questo outfit di Maurizia: daring! Non so se avrò mai il coraggio di vestirmi di viola e arancione contemporaneamente... magari basta abituarsi all'idea.

Color block


Top - debenhans.com
Gonna - Topshop
Sandali - Fendi
Borsa - Sara Battaglia
orecchini - Target.com (Promod li ha molto, molto simili)
Occhiali - opening cerimony
Palette - Shanalogic
Gloss - MAC

lunedì 28 marzo 2011

Accessori P/E 2011


E' finalmente arrivato il momento di fare il cambio di stagione negli armadi e aggiornarsi sulle ultime novità. Per ridare smalto al guardaroba dell'anno scorso può bastare una borsa o un paio di scarpe up-to-date, e di accessori ce n'è veramente per tutti i gusti. Gli stilisti non propongono novità di un certo impatto per la primavera ma - complice la crisi economica, I suppose - cercano di accontentare tutti andando da un estremo all'altro: scarpe alte o basse, sexy o maschili, borse mini o maxi, colori acidi oppure neutri, fantasie che vanno dai quadretti al pitonato. Nessuno potrà dire di non trovare qualcosa di suo gusto, il problema è solo scegliere che cosa ci piace di più, se vogliamo essere ladylike o boho, punk o romantica. 

H&M
Furla
Max&Co
Max&Co
Kate Spade

Borse: mini, maxi o clutch, vanno incontro a qualsiasi esigenza. In linea di massima si può scegliere tra lo stile bon ton delle borsette rigide e quello Anni Settanta di borse e sacche più capienti, in paglia, stoffa, pelle intrecciata.

Tra le fashion bloggers, le più quotate sono i bauletti di plastica trasparente di Furla e le cartelle di Kate Spade o Cambridge Satchel Company, possibilmente cifrate.

H&M
Mauro Leone
Stradivarius
Diffusione Tessile

Stradivarius

Scarpe: si può scegliere tra tacchi altissimi e zeppe, sandali ultra-piatti e ballerine. Due must sono i modelli maschili tipo oxford o derby, meglio se colorate, e i sabot in pelle e legno, ripresi direttamente dagli anni Settanta e riproposti da Armani a H&M, passando per tutte o quasi le firme intermedie.

 
Cinture Max&Co e Zara

Le cinture sono sottili o decisamente alte, mentre quello che forse può essere il segno distintivo di questa estate è il cappello, a tesa larga o fedora, rigorosamente in paglia.  Non c'è bisogno di andare da Borsalino per sfoggiare l'accessorio cult dell'estate, se ne trovano praticamente ovunque, a prezzi più che accessibili.


H&M


venerdì 25 marzo 2011

Max&Co - Un'estate al mare

Serata da Max&Co per la presentazione della collezione P/E 2011 (clicca qui per il resoconto completo di Giovanna Gallo), la moltitudine di donne accorse per la serata (e la conseguente confusione) mi ha fatto desistere dal provare alcunchè ma tornerò presto. Questi sono i miei preferiti:  si preannuncia un'estate da marinaretto per Torino Style!

Marina

mercoledì 23 marzo 2011

Generazione 80


Ho sempre considerato gli anni '80 come un periodo interessante, creativo, ottimista. Anni di grande cambiamento a livello tecnologico, economico, sociale, artistico. Per me sono gli anni in cui la televisione è diventata a colori, le giacche da sci hanno inziato a tenere caldo per davvero, ho comprato il primo walkman,  ho dovuto iniziare a preoccuparmi del mio "look". Non a caso è il periodo in cui gli stilisti "mostri sacri" del made in Italy, Armani, Versace, Krizia, il compianto Coveri, hanno iniziato a brillare a livello internazionale diventando da artisti/artigiani imprese di enorme successo. A livello musicale è vero che il mercato venne inondato di musica "commerciale" basata sull'immagine più che sulla qualità, ma sono anche gli anni in cui nacquero, crebbero e maturarono big del calibro di U2, R.E.M, Depeche Mode (i Duran Duran, mai sciolti, hanno pubblicato ai primi di marzo un cd di inediti, a 30 anni esatti dall'esordio); in Italia sono gli anni di Pino Daniele e Vasco Rossi. Anni in cui nacquero forme espressive nuove come il videoclip ma anche il rap. 
Insomma, al di là della vulgata che vuole gli anni 80 artificiali e superficiali, forse i tempi sono maturi per dare un giudizio con "il senno del poi". 

Marco Scarzello alla presentazione di "Generazione 80"
In questo arduo compito ci viene in soccorso Generazione 80. Si tratta di un libro scritto dal giornalista torinese Marco Scarzello, ed è - che io sappia - il primo tentativo di rivisitare il periodo. L'idea è nata chiacchierando con gli amici - ci racconta Marco -  a noi che li abbiamo vissuti da ragazzi, spesso capitava di ricordare gli anni Ottanta, per la musica, i telefilm, i cartoni animati. Allora ho iniziato a mettere per iscritto questi ricordi ed è nata in me la curiosità di approfondire meglio quel periodo, così è nato il libro vero e proprio. Di lettura piuttosto agevole (160 pagine circa), Generazione 80  consiste in moltissimi, brevi capitoli dedicati a fatti di cronaca, fenomeni di costume, personaggi, gruppi musicali, programmi e pubblicità televisive in un meltin' pot che mi ha fatto rivivere l'atmosfera eighties, ma anche riflettere su quanto poco ricordassi quegli anni!
I capitoli non sono ordinati in modo cronologico, il libro si apre con il Live Aid, la prima iniziativa - che oggi diremmo globale - nella quale il mondo del rock e del pop dimostrava un impegno che non fosse politico in senso stretto, ma genuinamente umanitario. Si susseguono moltissimi gustosi episodi: i paninari, la rivalità fra il Commodore e lo Spectrum, l'ascesa di Michael Jackson, la nascita del fenomeno Madonna, i primi cartoni giapponesi, il cubo di Rubik, Drive In e Indietro tutta! Non mancano però il caso Tortora, l'attentato a Giovanni Paolo II, l'incidente dello shuttle Challenger e molti altri episodi.
Il libro si conclude con l'evento che più di ogni altro "chiude" idealmente la decade: la caduta, ma sarebbe meglio dire l'abbattimento, del muro di Berlino. 
Immaginando la severa selezione che deve esserci stata nella costruzione dell'indice abbiamo chiesto a Marco come si è destreggiato tra avvenimenti più o meno importanti di un intero decennio. Il primo lavoro è stato selezionare gli argomenti, tra tutti quelli possibili, perché volevo scrivere un libro snello, facile da leggere, non un'enciclopedia!
Prima ho suddiviso gli avvenimenti per categoria (musica, televisione, cronaca, sport, prodotti) perché desideravo comunque fornire al lettore una panoramica ampia, nella quale ritrovarsi, almeno in parte.
Successivamente ho applicato un filtro personale, selezionando ciò che mi colpiva maggiormente, per l'importanza storica di un avvenimento o di un personaggio, o semplicemente da un punto di vista emotivo, ma anche privilegiando gli aspetti che possono aver lasciato un'impronta nei ragazzi cresciuti in quegli anni, appartenenti a quella che ho voluto chiamare la Generazione Ottanta, che poi è la mia generazione.

Una cosa che ci è piaciuta molto è il taglio "cronachistico" per cui l'autore presenta essenzialmente i fatti resistendo alla tentazione di fornire interpretazioni e giudizi. Il lettore può quindi riprendere, o scoprire, alcuni episodi che hanno caratterizzato quel periodo e maturare la propria opinione.
Il primo tentativo di analisi storica degli anni 80 è, dunque, un successo e ci sentiamo di consigliarlo con convinzione.

Generazione 80 di Marco Scarzello, Giancarlo Zedde editore, 13 €

domenica 20 marzo 2011

Tendenze primavera

 Max Mara

Finalmente è il momento di incominciare a pianificare gil acquisti per rinnovare il guardaroba primaverile. Vediamo quali sono le tendenze che ci hanno indicato le passerelle e confermato le vetrine dei negozi:

Albino e Gucci

Per quanto riguarda i colori da scegliere, sarà l'estate del bianco, il colore estivo per eccellenza, insieme ai colori brillanti: rosa, arancione, azzurro, verde, possilmente abbinati insieme secondo la tendenza "color-block", come si dice in inglese, intendendo masse o blocchi di colori diversi accostati insieme con effetto più o meno sgargiante.

 pizzo bianco per Alberta Ferretti e Dolce & Gabbana

Un trend su cui si può investire con sicurezza è quello del pizzo e del macramé - naturalmente bianchi - per top, gonne e abitini, già onnipresenti anche nei principali low-cost. Il consiglio è di badare anche alla qualità perchè il pizzo cheap a volte è veramente brutto.

 D&G e Carolina Herrera

Anche i fiori vanno forte, sia nelle fantasie a fiorellini più giovanili che in quelle con grandi fiori di  forte impatto, come i bellissimi vestiti di Carolina Herrera; si confermano dalle scorse stagioni le righe, non proprio una novità ma evidentemente gradite alla clientela se tutti le ripropongono, non solo per le classiche magliette marinare ma anche per giacche, gonne e vestiti.

 Sonia Rykiel e Prada

Per quanto riguarda lo stile, possiamo scegliere tra due filoni a seconda dell'umore e dell'estro del momento. Stile bon ton a suon di giacchette e vestitini o un mood più casual da figlie dei fiori con gonnelloni maxi e pantaloni svolazzanti? 
A voi l'ardua sentenza. 



minidress e giacca a righe per lo stile bon ton, 
pantaloni svolazzanti e gonne extra-lunghe in omaggio agli anni '70
 

venerdì 18 marzo 2011

Il Cigno Nero

Natalie Portman versione "Cigno Bianco"

Dopo un'attesa di alcuni mesi, dopo l'anteprima al festival di Venezia finalmente abbiamo la possibilità di vedere Il Cigno Nero di Darren Aronofsky (The Wrestler, Requiem for a dream).
A fronte di una trama quasi inesistente, la pellicola è piuttosto complessa e inquietante.
La storia racconta del corpo di ballo di un teatro che allestisce una versione del Lago dei cigni di Tchaikovsky (o comunque si scriva). La regia prevede che una sola ballerina interpreti Odette, il cigno bianco e Odile, il cigno nero. Thomas Leroy, il direttore della compagnia (un Vincent Cassel molto convincente), per attirare l'attenzione del pubblico decide di rimpiazzare la prima ballerina (Winona Ryder, poco più di un cameo), giunta ormai al termine della carriera, e di lanciare una nuova star. La scelta cade, nonostante diversi dubbi, su Nina (una Natalie Portman premiata con l'Oscar per questo ruolo), giovane ballerina ossessionata dalla perfezione tecnica e vessata da una madre soffocante (Barbara Hershey, una lunga e interessante carriera, oscar come non protagonista per Ritratto di signora di Jane Campion).
La fragile Nina è in grado di interpretare senza problemi il ruolo del cigno bianco, ma manca della sensualità seducente e malvagia che si addice al cigno nero. Thomas la spinge quindi a ricercare il lato oscuro ed erotico di sè.
Il già precario equilibrio emotivo di Nina viene inoltre messo alla prova dall'arrivo di Lily (Mila Kunis, una carriera finora prevalentemente in TV), ballerina seducente e sensuale. Nina inizia un difficile percorso alla scoperta del cigno nero che è in lei arrivando, ahilei, a confondere realtà e immaginazione. Giungerà alla sera della prima ormai profondamente sconvolta: nella vita come nella rappresentazione, il trionfo del cigno nero comporta la sconfitta del cigno bianco.

La fragilità fisica di Natalie Portman, ulteriormente dimagrita per rendere al meglio il ruolo, è perfetta nella resa della psicologia del personaggio. Le scenografie non sono particolarmente degne di nota (quasi tutto il film si svolge nelle sale prova del teatro) ma la casa dove la madre tiene Nina quasi reclusa è magistrale: tappezzerie rosa con i cuoricini, pupazzi di peluche e carillon con la ballerina che gira sulla musica sono fotografati con una luce livida, inquietante.
I costumi non si segnalano per originalità, belli però gli abiti di scena (molto bella la scena in cui la protagonista si trasforma nel cigno nero). Unico capo degno di nota, il cappottino in perfetto stile Hepburn di Nina.

Un dramma psicologico, dunque, che a tratti sconfina nell'horror, anche piuttosto sanguinolento: le ossa scricchiolano, le dita si piegano in modo innaturale, la pelle si strappa e spacca. Non è solo l'anima di Nina che soffre, il corpo ne costituisce uno specchio perfetto.

Aronofsky ritorna sul tema del corpo, già esplorato in The Wrestler, ma anche nel meno famoso Requiem for a dream. Se in quest'ultimo il corpo era martoriato dalla dipendenza dalle droghe, e in The Wrestler dall'uso, per così dire, meramente strumentale che il protagonista ne faceva, ci pare che qui il discorso sia ancor più tristemente moderno. Se il wrestler si lanciava (a rischio di morirne) nella luce dei riflettori pur di non rinnegare se stesso, Nina invece, è ossessionata dalla perfezione, o meglio da un'idea di perfezione che si è formata in lei, forse anche a seguito delle aspettative di una madre frustrata nelle proprie aspirazioni. A nulla vale che lo stesso Thomas le ricordi che per il pubblico (il "resto del mondo") la perfezione non è nulla senza l'emozione. Nina insegue il proprio ideale scollegandosi sempre più dal mondo reale, infliggendosi ferite fino alle estreme conseguenze. Una parabola dell'anoressia? Forse inconsapevole, ma ci pare una lettura che vale la pena proporre.

Nei personaggi, a parte Thomas, non si ravvisa alcuna forma di passione per ciò che fanno, nè di piacere nel farlo. Per Nina danzare sembra addirittura un dovere, una via per il successo e l'emancipazione.
Anche in questo il discorso ci pare tristemente attuale.
Un film così non lascia lo spettatore indifferente, o se ne esce entusiasti o si va via prima della fine. Noi (l'abbiamo visto tutto) confessiamo di non avere la presunzione di avere capito: ne siamo usciti inquietati ma con numerosi temi su cui riflettere. Non è poco: cos'altro si può chiedere a un film drammatico?


Natalie Portman in versione "Cigno Nero"

giovedì 17 marzo 2011

martedì 15 marzo 2011

Alessandro Berardi, fantasia e ricerca


Alessandro Berardi e Bau sulla Baubici

Alessandro Berardi, designer torinese (anche se lui preferisce definirsi bricoleur), ha imparato l'arte del bricolage da bambino, quando il padre gli regala il suo primo tavolo da falegname e lo inizia all'affascinante arte del "fai da te". Nel 2004 ha deciso di trasformare in lavoro la sua passione ideando e producendo oggetti e mobili di ogni tipo: mi è sempre piaciuta l'idea di pensare una cosa e poi realizzarla, vederla "uscire" dalle proprie mani è sempre un'emozione - ci racconta Alessandro seduto sul sofà di una caffetteria del centro, ai nostri piedi la sua inseparabile cagnetta Bau dorme tranquilla - mi piace pensare a nuovi modi di realizzare oggetti, cose comuni che diamo per scontate e riteniamo impossibile realizzare in modo diverso da quello a cui siamo abituati: librerie senza mensole, armadi installazione, sedie in polistirolo.

Libreria "senza mensole"
E' bello destrutturare un concetto per poi ricostruirlo; pensando a una libreria, a chi verrebbe in mente un oggetto senza mensole? Un po' installazione, un po' quadro, qui i libri sono finalmente in primo piano. E' un oggetto richiestissimo dai veri amanti della lettura, che scelgono con cura i libri preferiti da esporre - prosegue Alessandro - un altro pezzo interessante l'ho dedicato a tutti quelli che, come me, detestano spolverare i libri. Una scatola su misura e senza spazi vuoti, per accogliere i libri preferiti, li potremo prendere e riporre agevolmente senza permettere alla polvere di depositarsi.

Libreria "senza pulizie"

Guardando un oggetto mi diverto a pensare ai mille modi per smontarlo e ricostruirlo, un po' come quando da piccoli ci si divertiva a smontare i giocattoli per vedere come sono fatti. Prima di realizzare un oggetto, penso a lungo a come potrebbe essere e al modo migliore per realizzarlo e quando finalmente lo schema prende forma nella mia testa, passo alla realizzazione vera e propria.

"Letto libreria"
Uno dei pezzi di maggior successo di Alessandro Berardi, il "letto libreria" conferisce personalità a un mobile spesso banale e contemporaneamente risolve i problemi di spazio!

Cassettone- pesce, realizzato con legno di recupero a incastro 

Pesce mensola

"L'armadio esploso" ovvero il sogno di ogni fashionista! Ogni box è ideato e strutturato per dimensioni, apertura (anta, ribalta, scorrimento) e posizionamento specificatamente per un capo di abbigliamento: pantaloni, camicie, accessori, biancheria.
A volte ho un'idea precisa e mi limito a realizzarla - ci racconta Alessandro - altre volte è proprio il cliente che inconsciamente mi dà nuovi spunti. Questo pezzo, ad esempio, è nato per caso, parlando con una cliente che aveva bisogno di un armadio, le ho chiesto come fosse abituata a riporre gli abiti, così ho scoperto che teneva la maggior parte delle cose appese, piegava solo gli indumenti meno voluminosi e che avrebbe desiderato tenere separati gli abiti a seconda della tipologia, così è nato "l'armadio esploso".

Un po' lampada, un po' pianta
Vaso capovolto, finalmente il vostro balcone sarà bello fiorito anche visto dalla strada!
Oltre ad essere molto originali, i pezzi realizzati da Alessandro hanno un costo assolutamente accessibile. Mobili e oggetti di design in edizione super limitata, volendo anche progettati appositamente secondo i desideri e le esigenze del cliente, diventeranno vostri al prezzo di un mobile in serie.

Per informazioni e contatti: 
Una selezione di oggetti e mobili di Alessandro Berardi è in vendita presso la Galleria Cristiani di Piazza IV Marzo a Torino.
Per consulenze e progetti potete rivolgervi direttamente ad Alessandro all'indirizzo:
alessandroberardi@hotmail.com, oppure visitare il suo sito (clicca qui).



domenica 13 marzo 2011

Wish list S/S 2011

Dal momento che (as Miss Cici says...) le leggende metropolitane del mondo blogger narrano che le wish list portino fortuna e che siamo in odor di compleanno, anch'io ho deciso di tentare la sorte (e suggerire ad amici e parenti i miei desiderata) pubblicando la mia.

 
I colpi di fulmine esistono! Sono rimasta ammaliata dalle Santoni Petra 52380 nel primo istante in cui le ho viste nello show room di via Montenapoleone. Le mie preferite sono quelle fucsia/azzurre ma mi potrei accontentare anche della versione nera.


Bauletto in gomma di Furla, bellissimo, l'unico difetto è che si vede il caos che hai in borsa, è quindi necessario darsi un contegno!

wish list


Scarpe da smoking - CO-OP Barneys New York leather flat shoes, le desidero da anni, trovo che siano un'ottima alternativa alle ballerine ma non ho ancora trovato "the perfect ones", potrebbero essere queste?
Pumps - Poetic licence shoes, adoro scarpe gialle e francesine, la sintesi tra le due è irresistibile.
Anello d'argento e onice, in fatto di gioielli sono molto tradizionalista, può cambiare la pietra ma questa resta sempre la mia montatura preferita.
Guanti - Black Co Uk, sono gli unici che mancano dalla mia ricca collezione di guanti vintage. Pretending to be Karl (agli anelli non sono ancora arrivata)
Giacca tipo Chanel, perfetta con i jeans.
Profumo Guerlain, Aqua Allegoria al mandarino e basilico, scoperto per caso durante un'attesa in aereoporto, trovo questa fragranza ideale per la primavera (che forse arriverà presto).
                                             Maurizia




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