mercoledì 30 gennaio 2013

Tinture chimiche vs tinture naturali. The winner is...

foto di Alessandra Lamberto


Chi non ha presente la sensazione di panico che accompagna il primo capello bianco rinvenuto per caso una mattina qualsiasi? Ok, il primo si può sempre strappare e fare finta di niente ma quando i fili canuti cominciano a proliferare sulla nostra testa le scelte possibili sono solo due: procurarsi un'alopecia a chiazze a furia di strappare i maledetti manco fossero erbacce oppure ricorrere alla tintura. L'ho sempre considerata con sospetto e, a parte un colpo di testa giovanile tendente all'arancione, ho sempre evitato di modificare il mio colore naturale ma quando non si può più rimandare è bene arrivare preparate alla meta. Abbiamo così chiesto ad Aldo del salone Umbrella qualche consiglio per muoverci nell'insidioso mondo delle tinture; perché se è vero che i capelli ricrescono, è anche vero che un passo falso rischiamo di portarcelo a zonzo  per svariate settimane!




Pochi capelli bianchi:


La soluzione ideale è l'henné - spiega Aldo - maschera efficacemente i primi capelli bianchi, non ne altera il colore naturale e, nel frattempo, nutre il capello.
L'henné è ricavato dall'omonima pianta, che viene triturata e ridotta in polvere, al momento dell'applicazione viene diluita con acqua, lasciata in posa sui capelli. L'henné "colora" i capelli bianchi, dona un riflesso brillante e conferisce vitalità e salute a tutta la capigliatura. 
Avete fatto l'henné in casa e siete ancora sotto shock per via del risultato discutibile? Abbiamo scoperto che per ottenere l'effetto desiderato molto dipende dal tipo di henné (che deve essere rigorosamente bio) e dal tempo di posa dello stesso (diverso a seconda del tipo di capello e del risultato che si vuole ottenere), sconsigliamo pertanto il fai da te!



Molti capelli bianchi:

Quando l'henné non è più sufficiente è bene ricorrere alle tinture "tradizionali". 
Rispetto al passato le tinture chimiche hanno fatto grandi progressi e si dividono in quelle senza ammoniaca o tradizionali con ammoniaca.
Le tinture senza ammoniaca hanno fatto grandi progressi - spiega Aldo - ora i produttori sono più attenti alla salute del capello e i prodotti vengono sempre più spesso arricchiti con principi curativi e idratanti. La tinta senza ammoniaca non danneggia il capello e anzi, si trasforma in una cura di benessere; il rovescio della medaglia è che il risultato con questo tipo di prodotti è molto soggettivo e mentre in alcuno casi il risultato è eccellente, in altri non "fa presa" e i capelli bianchi non vengono coperti. 
Per i casi più difficili non resta che ricorrere alla tintura chimica tradizionale. Il mio consiglio è sempre quello di provare prima con l'hennè e con le tinture senza ammoniaca, però teniamo presente che la tintura "tradizionale" di oggi ha fatto grandi progressi e non è più dannosa come un tempo - prosegue Aldo - e con qualche accorgimento si possono facilmente contrastare gli effetti negativi. La disidratazione del capello si può facilmente contrastare con l'applicazione di un hennè (dalle vere e proprie proprietà curative, è sempre consigliabile in caso di capigliature stressate), per evitare invece la tossicità delle tinture al momento dell'applicazione nel mio salone abbiamo installato un purificatore d'aria che non solo ci permette di evitare esalazioni nocive ma elimina anche lo sgradevole odore di ammoniaca. 




Per info:
Aldo Umbrella
Viale Thovez 2, Torino
            011- 6604898      

lunedì 28 gennaio 2013

Talenti emergenti: Jamais sans toi

Valentina e Camilla Gallo alias Jamais sans toi
Jamais sans toi è un giovane marchio fondato da due sorelle (non potevamo non apprezzare), Camilla e Valentina Gallo. Divise da percorsi di studi diversi (attrice e doppiatrice Camilla, scultrice e restauratrice Valentina) ma complementari, hanno deciso di dedicarsi a un progetto comune in cui entrambe potessero esprimere al meglio le proprie potenzialità.
Abbiamo iniziato poco più di un anno fa - racconta Camilla - da tempo accarezzavamo l'idea di dedicarci a un'attività insieme ma i nostri percorsi erano così differenti che sembrava impossibile. Sin da ragazzina ho sempre avuto l'hobby dei bijoux mentre Valentina ha studiato scultura all'Accademia delle belle arti e si è specializzata in restauro ceramico, abbiamo così pensato che la ceramica poteva essere un materiale interessante per entrambe. I primi pezzi li abbiamo realizzati per gioco, quando i passanti hanno cominciato a fermarci per strada per domandare dove avessimo acquistato collane e bracciali, abbiamo pensato che potevamo buttarci in un vero e proprio business - prosegue Valentina - Camilla ha seguito diversi corsi di oreficeria per poter lavorare anche le parti in metallo e abbiamo dato vita alla prima collezione Jamais sans toi.


collana e anello "Costellazione"
Sfere di ceramica per la collezione Costellazione (sopra) e Micro Costellazione (sotto), caratteristica tipica di Jamais sans toi è la versatilità dei pezzi: molte collane sono trasformabili e possono essere indossate in differenti modalità per adattarsi al meglio ai diversi abiti e scollature. Nonostante il design essenziale, comporre i gioielli è una procedura piuttosto complicata ed ogni pezzo viene creato a mano, pallina dopo pallina.


collana 3 in 1 "Micro Costellazione"
Nonostante le infinite possibilità della ceramica Jamais sans toi ha scelto di esaltare le linee pulite dei bijoux con colori semplici e d'impatto: bianco, nero e rosso. Abbiamo deciso di sviluppare bene le collezioni che abbiamo creato ma le idee per il futuro non ci mancano e presto introdurremo anche qualche tocco di colore!
Inoltre spesso realizziamo delle collezioni dedicate, come la Lille, creata per Alliages, fiera del gioiello contemporaneo che si si tiene a Lille a cui abbiamo partecipato lo scorso anno o la spilla creata per la mostra su Degas che si appena conclusa a Torino.



collana e orecchini  "Isolario"

Camilla e Valentina curano personalmente anche packaging e commercializzazione dei loro gioielli. Progetti per il futuro? Farci conoscere a livello europeo, partecipando a mostre e fiere del settore. La prossima sarà Cool Hunter Italy Trade Show, un salone dedicato ai giovani designer italiani che si terrà a Milano in occasione della Settimana della Moda. 

Dove trovare Jamais sans toi:

Milano - SKIRA STORE Triennale di Milano - viale Alemagna 6 
Venezia - SKIRA STORE Museo Fortuny  - San Marco 3780 
Torino - FulFulDesign - via Saluzzo 51
            Verve Creative Lab - piazza Vittorio Veneto 14/f
Grugliasco (TO) - piazza Giacomo Matteotti 3             
Novi Ligure (AL) - corso Marenco 73
Asti - via Incisa 10

           

giovedì 24 gennaio 2013

Django unchained - la recensione

recensione a cura di The talking mule


Buone notizie dall'inizio del 2013! Dopo un autunno avaro di pellicole di un certo interesse, con l'inizio del nuovo anno è in arrivo una notevole quantità di titoli carichi di aspettative. Di Django Unchained avevo già detto qualcosa qui, ma dopo averlo visto c'è moltissimo da aggiungere; si pone come il secondo e "americano" episodio di una  trilogia di film "storici", iniziata con Inglorious Basterds e che si concluderà con Killer Crow, sulle gesta di una compagnia di soldati di colore subito dopo lo sbarco in Normandia (tema questo già affrontato da Spike Lee con il suo Miracolo a Sant'Anna). 


Il film

Il concetto di film storico di Quentin Tarantino non passa per il filologico rispetto dei fatti, ma per la resa su schermo di un'atmosfera, un'idea di passato, con l'aggiunta di alcuni elementi pulp che da sempre caratterizzano lo stile dell'autore. 
Django Unchained si propone come omaggio del regista al genere spaghetti western, in particolare a Django, mitico film di Sergio Corbucci con protagonista Franco Nero. 
Se nel film originale Django era un inquietante reduce dalla guerra di secessione che tornava a vendicare l'assassinio della moglie, trascinandosi dietro una bara dal misterioso contenuto, Tarantino ambienta il suo film qualche anno prima e centra il discorso sulla schiavitù (argomento evidentemente di moda, considerando la prossima uscita di Lincoln di Steven Spielberg). 
Django (Jamie Foxx, gran fisico) è uno schiavo di colore, che viene liberato da un eccentrico bounty killer tedesco, il Dr. King Schultz (Christoph Waltz, molto divertente), affinché lo aiuti a trovare ed uccidere tre ricercati. Dopo questa prima avventura, i due decidono di continuare a lavorare insieme fino al disgelo, quando si recheranno in Mississippi per tentare di liberare dalla schiavitù anche la moglie di Django, Broomhilda (Kerry Washington, molto in parte), che nel frattempo è stata acquistata da un ricco possidente del sud, Calvin Candie (Leonardo Di Caprio, a cui la barba dona assai). Lo scontro con la cultura schiavista del sud si rivelerà però molto difficile da sopportare, più per Schultz che per Django, fino allo scatenarsi della crisi finale dove non mancano sparatorie , botte, sangue e vendetta, com'è nella tradizione del genere e del regista.
Il film è lungo quasi tre ore (un trend del 2013?) che scorrono veloci come il fiume Mississippi. Questa pellicola, se da una parte il film ci rende orgogliosi - come Nazione - per essere stati capaci di reinterpretare così bene un genere tipicamente yankee che un regista a stelle e strisce lo prende ad ispirazione, dall'altro ci si potrebbe domandare quali strumenti abbia lo spettatore medio americano  per cogliere le finezze, come le musiche o come i passi di dressage che Django fa fare al cavallo nel finale, riprese pari pari da Lo chiamavano Trinità... La domanda evidentemente è oziosa: il box office sta premiando il film, i cui incassi hanno  già quasi doppiato il costo di produzione. 

Evidentemente - citazioni o no - il buon cinema non può non piacere!



Gli attori

Oltre a quelli già citati è un vero piacere rivedere gente del calibro di Bruce Dern, Don Johnson, con un buffo pizzetto, Robert Carradine, fratello più giovane dei più famosi David e Keith,  e James Remar (il papà adottivo di Dexter nell'omonima serie). Samuel L. Jackson merita un discorso a parte, capace com'è di dare sostanza alla storia interpretando un personaggio che è la vera anima nera del plot. Franco Nero fa una divertente comparsata nel ruolo del proprietario di un lottatore nero che viene sconfitto dal mandingo di Calvin Candie; Tarantino lo ha da subito voluto nel film come personale omaggio al Django del 1966.

Colonna sonora

Come Tarantino ci ha abituati, la colonna sonora è entusiasmante (il regista ha utilizzato per la colonna sonora diversi esemplari dalla sua collezione personale di vinili d'epoca) e mischia grandi pezzi del passato, si passa dal tema originale di Django cantato da Rocky Roberts alla canzone scritta a quattro mani da Elisa e Ennio Morricone,al tema di Trinità (!) senza dimenticare la musica nera, John Legend, 2pac e James Brown.


2013 - Django Unchained
Regia: Quentin Tarantino
Fotografia: Robert Richardson
Scenografia: J. Michael Riva
Costumi: Sharen Davis
Montaggio: Fred Raskin



mercoledì 23 gennaio 2013

Prelude la collezione A/I di SerenapolettogHella

foto di Paolo Patrito



Serena Poletto Ghella non è una novità per i lettori di Torino Style: l'abbiamo scoperta con la sua prima collezione ispirata alla Secessione viennese, l'abbiamo ammirata nella collezione Flamingo della scorsa primavera e ora vi presentiamo la collezione preparata per l'inverno 2013, così come ce l'ha illustrata Serena in persona. 
Preludes è la seconda edizione della neverended collection, quella che ogni anno in inverno rielabora alcuni dei pezzi che faccio sempre ma con un mood diverso. L'anno scorso l'avevo chiamata prélude in francese, quest'anno per dare continuità è diventata preludes in inglese, come la poesia di Eliot che mi è sempre piaciuta molto, tanto che l'ho fatta stampare sul catalogo di quest'anno accanto alle foto. 

           
Il colore base della collezione preludes è il nero, con qualche incursione nel blu scuro e nel grigio, spesso abbinati allo scozzese. Preludes si caratterizza per l'estrema portabilità di tutti i capi, assolutamente adatti alla vita di tutti i giorni: pantaloni slim, gonne dritte, vestiti dal taglio semplice ma d'impatto e diversi modelli di casacche, uno dei pezzi forti di Serena, che stanno bene sia con i pantaloni coordinati che con un semplice jeans.
E per difendersi dal freddo, niente cappotti ma calde mantelle, sia lunghe, come nella foto, che più corte per chi cerca la praticità totale.


SerenapolettogHella
Piazza Galimberti 24, Torino
011-5822767

lunedì 21 gennaio 2013

Cucito for dummies, even for me!

Nonostante mi sia recentemente sdoppiata nel Diavolo del focolare, confesso pubblicamente la mia totale inettitudine con ago e filo, almeno fino a quando la mia strada non si è incrociata con quella dell'emancipazione. Finalmente un corso di cucito alla mia altezza!




Dopo 34 anni di fedele servizio ho deciso quindi di licenziare mia sorella Giulia dai suoi compiti di sarta (sta ancora piangendo, la poverina) e sposare la filosofia del "chi fa da sè fa per tre".


una rara immagine di Maurizia all'opera con ago e filo

Negli ultimi anni mi sono spesso imbattuta in corsi di cucito per sedicenti principianti ma come si fa a presentarsi al corso "taglia e cuci la tua giacca" quando siamo fermi a "quanto dovrò tagliare lungo il filo?" 




La nuova avventura si è rivelata più facile del previsto. Sono bastati un atelier dalla vista mozzafiato, la maestra d'eccezione Emilyemme e l'allegria dei compagni di scuola Giuseppina e Dino per famigliarizzare con bottoni, orli e macchine da cucire!



il mio primo taglio!


L'atélier EmilyEmme organizza periodicamente mini corsi di cucito per (come direbbe David Bowie) absolute beginners, dedicati alle basi del cucito indispensabili per cavarsela da sè nelle piccole incombenze quotidiane: in due lezioni si impara come attaccare un bottone, come fare un orlo a mano e a macchina e i trucchi per stirare alla perfezione le camicie.

Vuoi imparare anche tu?
Scrivi a Emilyemme info@emilyemme.com 
Vuoi essere sempre aggiornato sui corsi?
Segui Emilyemme sulla pagina Facebook QUI

venerdì 18 gennaio 2013

No hay campo sin grillo ni Maurizia sin amarillo

In barba ai colori dell'anno secondo Pantone, il grande protagonista di estate e inverno è il giallo; insinuatosi silenziosamente nei nostri armadi, a giudicare dalle vetrine, è destinato ad rimanerci per un po'... Ecco un look "solare" per portare un po' di colore alle grigie giornate invernali.
E voi siete giallo sì o giallo no?


yellow fever



Berretto River Island - 8.67 euro
Borsa in pelle - 290 euro
Sciarpa Parker Blue - 155 euro
Maglia H&M - 37 euro
Gonna H&M - 50 euro
Soprabito Ted Baker - 160 euro
Orecchini - 170 euro
Scarpe Pierre Hardy - 805 euro



mercoledì 16 gennaio 2013

Cara Sana - la review



Ecco il contenuto di un misterioso pacchettino che ci siamo viste recapitare poco prima di Natale. Il mittente è tra più graditi, The Beautyaholic's Shopil sito e-commerce specializzato in cosmetici organici che ha fatto del rispetto di pelle, ambiente ed efficacia dei prodotti un vero e proprio marchio di garanzia - ne abbiamo già parlato QUI e QUI. Carasana, marchio 100% italiano e ultima novità del portale eco-chic, oltre ad  essere completamente naturale è attento ad ogni dettaglio, basti pensare che tutti gli ingredienti provengono da agricoltura organica e che per le preparazioni viene utilizzata esclusivamente acqua di montagna, così da garantire l'assenza di residui di pesticidi e lavorazioni industriali molto spesso responsabili di irritazioni e allergie.
Noi abbiamo avuto la fortuna di poter testare alcuni dei loro prodotti, ecco la nostra review!

Abbiamo utilizzato questi prodotti in modo esclusivo per un mese, in un periodo di pelle molto secca, ulteriormente aggravato dal riscaldamento a gogo, inevitabile durante il rigido inverno piemontese! I prodotti ci sono piaciuti tutti, delicatamente profumati, non hanno fragranze troppo persistenti e pertanto convivono bene con eventuali profumi indossati nel post-doccia. Non c'è bisogno di utilizzare grandi quantità di prodotto, dopo circa un mese abbiamo consumato poco più di un quarto delle rispettive confezioni che, anche se non economicissime, risultano quindi un ottimo investimento.



Doccia corpo di Neroli - 250 ml (18.50 euro)
Il Neroli è ricavato dai fiori d'arancio e prende il nome da Anna Maria Orsini di Bracciano principessa di Nerola che per prima ne diffuse la fragranza in Italia; oltre ad essere il profumo prediletto da Napoleone è anche uno tra i miei preferiti (modestamente). Il doccia corpo mi è subito piaciuto: piacevolmente profumato senza risultare però fastidioso, non secca la pelle e nel caso di pelli poco disidratate si può evitare di mettere la crema idratante.


Latte corpo al Bergamotto - 150 ml (21.40 euro)
Questo latte corpo, con il suo profumo avvolgente di bergamotto, è una vera e propria carica di allegra energia! Come per gli altri prodotti CaraSana il profumo è gradevole e non è persistente. La texture è quella di una crema idratante e per fare assorbire al meglio il latte è necessario un breve massaggio. La pelle risulta immediatamente nutrita e la piacevole sensazione di idratazione dura per molte ore.



Olio corpo alla crema Damascena - 100 ml (23.50 euro)
In assoluto il mio prodotto preferito: non unge e si assorbe rapidissimamente. Anche la confezione ci è piaciuta molto in quanto permette di dosare bene la quantità evitando sprechi e chiazze d'olio in giro per il bagno. Delicatamente profumato, le sue proprietà idratanti lasciano la pelle piacevolmente elastica per tutto il giorno.


lunedì 14 gennaio 2013

Falabrac, gioielli Hi-Tec


Quando si parla di gioielli, soprattutto su Torino Style, si pensa a oggetti artigianali, pezzi unici pazientemente lavorati a mano. Questa volta però originalità e artigianalità sono legati all'alta tecnologia e ai materiali di ricerca: Falabrac è un giovane marchio, creato nel 2012 da un piccolo team di designer, architetti e ingegneri che hanno unito le loro competenze all'esperienza di un'azienda orafa di Valenza per creare, realizzare e produrre (esclusivamente in Italia) gioielli di design contemporaneo, innovativi nella forma e nei materiali.


      Sopra anelli Millebolle con sfere in argento e Filidinuvola, sotto i bracciali delle rispettive collezioni

I gioielli Falabrac hanno forme e strutture ispirate alle forme della natura e a quelle dell'architettura contemporanea. Ogni modello viene studiato al computer e poi stampato con una tecnologia 3D su un polimero che si chiama nycrotech, che offre robustezza e elasticità al tempo stesso, rendendo le rigide geometrie architettoniche indossabili in tutta comodità.



Due le collezioni fin'ora realizzate: Millebolle e Filidinuvola, entrambe costituite da anello, bracciale e pendente, disponibili sempre in antracite, rosso, bianco ghiaccio e, da una stagione all'altra, in tanti altri colori, sia nella versione basic sia in quella arricchita con sfere d'argento. E per chi ama solo i metalli nobili, le due collezioni hanno una piccola edizione limitata anche in oro e argento. 

 Anello Millebolle in argento e pendente Filidinuvola in oro

Gli anelli sono di un'unica misura ma adattabile alle dita di ciascuno, bracciali e collane giocano sul rapporto tra forme rigide e materiale flessibile e, nonostante le apparenze, sono molto leggere e confortevoli (li abbiamo provati di persona!).


L'anello Filidinuvola con sfere d'argento
 A Torino troverete i gioielli Falabrac da Charme (via Piazzi 16); qui gli altri punti vendita in Italia e Europa e l'e-shop.       



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