lunedì 29 settembre 2014

Roy Lichtenstein Opera prima - la mostra

In quasi  mezzo secolo di carriera ho dipinto fumetti e puntini per soli due anni.
Possibile che nessuno si sia mai accorto che ho fatto altro?
Roy Lichtenstein


Roy Lichtenstein è il re della pop art, le sue opere sono conosciute da tutti, anche da quelli che non si sognerebbero mai di mettere piede in un museo d'arte contemporanea. Nonostante si sia dedicato all'arte-fumetto per soli due anni, un periodo brevissimo nell'arco di una carriera di successo, Roy Litchenstein - con un po' di disappunto da parte sua -è diventato famoso in tutto il mondo proprio per le sue opere ispirate ai fumetti.



Oggi molti fumetti sono considerati una vera e propria espressione artistica, ma Roy Lichtenstein precorse i tempi scegliendo di fermare un'immagine isolata, uno scatto, un dettaglio e di renderli in grande formato con la tecnica del disegno a fumetto e una resa puntinata che riprendeva il tempo di stampa dei fumetti dell'epoca.
Il fascino delle immagini di Lichtenstein però è proprio nell'assenza di una storia, le sue opere sono una finestra che lascia spazio all'osservatore di immaginare cosa ci sia dietro a un volto o a un oggetto ed è proprio questo, secondo me, che le rende così iconiche e attraenti, anche per il pubblico dei non appassionati di arte. 



Cosa risponderà Jeff alla ragazza che gli dice I love you too but..., che cosa c'è dietro a quel pop che esplode con violenza? Ogni disegno lascia una storia in sospeso e sta a noi fare congetture sul prima il dopo di ogni immagine.



Le oltre  200 opere in mostra  ci permettono di congetturare per ore, se ne abbiamo voglia, e di capire come lavorasse Lichtenstein e quale sia la genesi dei suoi disegni, un percorso interessante che riserva anche qualche sorpresa.
E dopo la visita alla mostra, vale la pena di fare anche una visita al bookshop: acquistare un Lichtenstein originale è sicuramente fuori portata per chiunque, ma un oggetto pop divertente, allegro e a prezzo pop-olare è un must che ci possiamo permettere tutti quanti. 



Roy Lichtenstein Opera prima è alla GAM dal 27 settembre 2014 al 25 gennaio 2015.
L'orario è 10-18 da martedì a domenica, il giovedì sera apertura fino alle 22,30.
Il biglietto costa € 12
Via Magenta 31, Torino




venerdì 26 settembre 2014

Trench season

trench Kate Spade


E' iniziato l'autunno. Me ne sono subito accorta perché in coda alle casse del supermercato convivono persone in piumino e altre in infradito; per quanto mi riguarda ho inaugurato la trench season
Nelle lunghe settimane in cui non ci si veste più da estate e non ancora da autunno, il trench è il mio passe-par-tout. Quando il sole è alto finisce spesso appallottolato in borsa per poi uscirne provvidenzialmente all'imbrunire, così è spesso stropicciato, ma per mimetizzare tanta sciatteria ho pensato che una fantasia a cuoricini dovrebbe essere perfetta. Le scarpe basse sono invece l'effetto collaterale di un triplo carpiato dalle scale in cui mi sono esibita ad agosto. Già è passato un mese e i tacchi sono ancora lontani, per questo ho scelto un paio di scarpe che riassumessero al meglio il mio pensiero al riguardo...
La borsa - zainetto completa il look insolitamente sportivo, gli occhiali da sole e i tocchi dorati qua e là hanno invece il compito di tirarmi su il morale.
Voi che cosa indossate nelle stagioni non stagioni?   



trench



anelli H&M - 3.80 euro
Trench cyfashionc
slippers nylon - 57 euro
occhiali da sole  Tierry Lasry 
jeans Mavi - 76 euro
top AFTERSHOCK -70 euro
borsa Mulberry - 1545 euro



pics via Pinterest

mercoledì 24 settembre 2014

Negozi che ci piacciono: Walter Dang



La settimana scorsa sono stata invitata, insieme a un folto gruppo di personal shopper e wedding planner, a un evento da Walter Dang, stilista di origini franco-ispano-vietnamite based in Torino.





Se siete di Torino magari non lo conoscerete, ma sicuramente avrete notato i suoi abiti scultorei affacciarsi dalle vetrine dell'atelier di corso Vittorio Emanuele. Nel corso della serata abbiamo visitato i luoghi dove nascono i vestiti pret - à - couture di Walter Dang, curiosando tra il tavolo da taglio e le macchine da cucine (poche, perchè molti dettagli vengono ancora cuciti a mano), abbiamo scoperto la collezione A/I 2014-15, ispirata a tutto ciò che circonda il mondo del caffè: dalle donne brasiliane delle piantagioni con sigaro e cravatta agli abiti di stile nordico perchè è proprio in nord Europa che viene bevuta la maggiore quantità di caffè.




Dal tavolo di lavoro vero e proprio siamo poi passate alla sala riservata alle spose. 
Qui non si possono vedere e provare abiti già confezionati perchè Walter crea per ognuna delle sue clienti/spose un pezzo unico che metta in evidenza i punti di forza del fisico e nasconda i difetti. Un abito creato per la persona e sulla persona, di quelli che una volta indossati ci si dimentica di avere addosso per godere al 100% del momento speciale.







Rispettare l'individualità e lo stile di ogni cliente è il punto di partenza di Walter, per questo ama conoscere personalmente ogni sposa, chiacchierarci e farsi raccontare quello che ama indossare. Idee e desideri prenderanno poi forma in tre bozzetti tra cui la sposa potrà scegliere il punto di partenza del proprio vestito. A questo segue poi un modello in telina e la realizzazione dell'abito vero e proprio. 
Su questo abito non metto mai l'etichetta - racconta Walter -non sarebbe giusto, perchè è l'abito della sposa, quello che ne rappresenta il carattere e il modo di essere. Unico contrassegno un punto rosso che nella cultura vietnamita è un augurio di fortuna. 


Walter Dang e il suo staff impegnati in una fashion performance: 
nel tempo di un aperitivo l'abito da sposa ha preso forma sotto ai nostri occhi.

Walter Dang
corso Vittorio Emanuele II, 52/A
Torino

pics courtesy Walter Dang

lunedì 22 settembre 2014

Quello che vorrei...



Come cantavano i Righeira "l'estate sta finendo" (ehm, ci siamo appena tradite riguardo all'età) e con il cambio di stagione scatta puntuale la voglia di nuovo shopping!
Lo scorso inverno, visto il clima mite, non ho indossato neanche una volta i capi più pesanti e i soliti vestiti mi hanno stufato più che mai, così la voglia di nuovi acquisti mi ha spinta a varcare le soglie di Zara alla ricerca di qualche capo sfizioso e low cost.


Ecco il desiderio numero 1: la gonna in pelle. 
L'anno scorso mi ero fissata con i pantaloni ma poi ho deciso che mi avrebbero fatto sudare come un cammello e ho preferito soprassiedere, a parte il fatto che non ne ho trovato neanche un paio in cui non sembrassi un cotechino; maledetti skinny!
Questa gonellina mi è piaciuta parecchio: non ha l'aria troppo plasticosa (perchè naturalmente "pelle" è un eufemismo), arriva al ginocchio e costa solo 40 euro. Che faccio: compro?


Girullando mi sono imbattuta in queste, lo so che cosa state pensando "scarponcini con la zeppa, bleah!", so anche che ne avevo parlato male, ma solo gli stolti non cambiano mai idea. Sono leggerissimi e possono tornare utili se nevica. Però sono dubbiosa, ho sentito due ragazze commentare "sono come quelle di Fantozzi  a Cortina" e i miei entusiasmi si sono raffreddati..., inoltre costano ben 100 euro, che per un paio di scarpe made in Zara non è poco.  Finora non ne ho mai comprate perchè le trovo generalmente scomode e troppo care per quello che sono. Qualcuna di voi ha un feedback ?



Sbirciando sul sito ho notato la comparsa di parecchi vestitini al ginocchio, mi sono subito innamorata sia di questo degradè che di questo in stile nonna (in fondo si sa, io sono granny inside). 50 euro ciascuno.


Per chiudere in bellezza, un tuffo nel passato con la copia delle Stan Smith. Ho posseduto le originali al liceo e le ricordo come le scarpe più puzzolenti della storia, chissà che questa riproduzione riesca a migliorare l'originale? Per 40 euro, quasi, quasi provo!



mercoledì 17 settembre 2014

Storia della moda al Victoria&Albert

Abito da sera Lanvin, 1957
Conoscete il Victoria & Albert Museum? A me piace moltissimo perchè ho sempre avuto un debole per le arti decorative e trovo molto divertente passeggiare tra le sale immaginando chi e come usasse gli oggetti nelle vetrine.
Inutile dire che la mia sezione preferita è quella del "textiles and fashion": ci ho passato una mattinata intera e ora vi propongo un piccolo percorso di storia della moda, scusandomi per le orribili foto (le ho dovute fare con il cellulare in un ambiente buio e affollato).


Bello questo vestito vero? Il tessuto ha una stampa molto carina, il modello è semplice, sembra fresco e portabile. Ma... non sono ancora arrivati i tempi di "sotto il vestito niente". Guardate che strutture dovevano indossare le nostre povere antenate... fanno passare immediatamente la voglia di sfoggiare un abito così affascinante.


Manica, gonfia-manica, copri-manica, per non  parlare di busti e crinoline


Qui sotto un outfit matrimoniale di inizio Ottocento e un panciotto 
ricamato con amore da una fidanzata con piccoli non ti scordar di me.



Cambiamo secolo con questo splendido abito bianco, certamente più confortevole rispetto ai precedenti. Linee sinuose e fluide segnano l'arrivo dell'era contemporanea.


Gli anni Venti sono di sorprendente modernità e rappresentano bene un decennio di euforia e voglia di divertimento dopo le tragedie della Prima Guerra Mondiale.
Frange, abiti sottoveste, pizzo... per caso vi ricordano qualcosa delle collezioni per questo inverno? Anche nella moda, nulla si crea e nulla si distrugge.



Il famoso soprabito trompe-l'-oeil di Elsa Schiaparelli


Bikini o intero? Due costumi in maglia degli anni Trenta che certamente all'epoca suscitarono scalpore. Quello bianco ai nostri occhi sembra più la pancera della nonna, ma ho controllato attentamente, è proprio un costume da bagno.



Anche gli anni Trenta sono estremamente innovativi nella moda; qui sotto una tuta da sera in tessuto disegnato da Jean Cocteau, un completo da sera di Chanel con camicia jabot, giacca e pantaloni di rete paillettata (dono di Diana Vreeland, by the way) e un abito da sera in due pezzi in crepe de chine. Potrebbero tranquillamente essere indossati anche oggi, non trovate?



Con la Seconda Guerra Mondiale tutto cambia radicalmente: da feste e lustrini si passa a privazioni e bombardamenti. Qui vedete un tailleur made in Britain accuratamente studiato per evitare sprechi, un modello che le donne britanniche erano vivamente incoraggiate ad adottare: gonna dritta (assolutamente abolite le pieghe!), giacca lineare con quattro bottoni (non di più!), il tutto in tweed inglese (vietato importare dai paesi nemici!). E non pensate che la borsetta sia uno sfizio, in realtà è una custodia per maschera anti-gas.


Finita la Guerra, arrivano gli anni Cinquanta a portare il New Look di Dior. Buttate via le tessere annonarie, non c'è più bisogno di fare economie e risparmiare stoffa, i volumi sono ampi, voluminosi e ritornano in auge bustini e sottogonne. Sembra un inno alla modernità dei nuovi tempi ma a guardare bene non trovate un richiamo forte alle linee Ottocento?



Con gli anni Sessanta tutto cambia, arrivano le minigonne, la moda per giovani alternativa e irriverente, si abbandonano le convenzioni dell'abbigliamento formale. Cambia lo stile di vita, cambia la società, cambia il consumo, cambia il modo di scegliere i vestiti. E' da qui che parte una nuova storia che arriva fino ad oggi e chissà dove ci porterà.


La sezione "Textiles and Fashion" del Victoria & Albert Museum fa parte delle collezioni permanenti. L'ingresso al Museo è gratuito.
 

lunedì 15 settembre 2014

Negozi che ci piacciono: Bibi Gramaglia Selezione


Avete presente quei negozi bellissimi che hanno di tutto un po', quelli dove si entra per curiosare e si esce più cariche che da un ipermercato il sabato pomeriggio? Quegli angoli di paradiso dove viene voglia di comprare tutto, perchè è tutto così armonioso che anche gli oggetti più disparati sembrano creati apposta per stare insieme? Questo genere di negozi "di selezione" sono prerogativa delle capitali del nord dove minimal e buon gusto la fanno da padrone. 


borsa Guglielmo Musitelli

Non sempre però, perché noi ne abbiamo scovato uno proprio a Torino (così risparmiate  il costo del soggiorno nella capitale del nord e potete sbizzarrirvi con lo shopping senza troppi sensi di colpa e problemi all'imbarco). 
Questo angolo di paradiso porta il nome della sua creatrice: Bibi Gramaglia Selezione.

tavoli Apitico, vaso e bicchiere Jogaglass, quaderno animato Aninotes, collana Bibi Gramaglia

Animo creativo e vulcanico Bibi è arrivata alla sua "selezione" un po' per caso. Tutto è iniziato nel 2005, con l'hobby dei bijoux.  Presto si sono conquistati un posto in vetrina nei negozi del centro e da hobby si sono trasformati in professione. Ogni mia collezione deve essere diversa ma è importante per il processo creativo che abbia un filo conduttore preciso - racconta Bibi - nel mio caso, mi concentro sui materiali. Nel corso delle stagioni ho lavorato sui metalli e sui materiali naturali, come lana o pietre dure. Mi piace cambiare, così non mi annoio a realizzare i miei bijoux e non si annoiano le mie clienti ad acquistarli!


abiti Quincy Torino

Visto il successo dei bijoux, nel 2011 Bibi ha deciso di aprire un suo spazio a Torino: ho  pensato che sarebbe stato molto più interessante riunire due o tre marchi simili per concept e filosofia ma che producessero oggetti diversi.  Mi ha sempre divertito "mettere le cose insieme", ho contattato marchi che nel corso degli anni, per un motivo o per l'altro, avevano attirato la mia attenzione ed è nato Bibi Gramaglia Selezione



Bibi è ormai un'esperta conoscitrice del mondo della produzione artigianale, nel suo negozio trovate abiti, accessori, pezzi d'arredo, bellissimi oggetti e giochi per bambini (ma piacciono anche anche ai bambini-adulti), una linea di profumi... ma attenzione, sono tutti a produzione limitate e quello che c'è oggi potrebbe non esserci più domani.


cerchietto NoemiB

E' anche questo il bello di questo piccolo concept store, i marchi cambiano, si alternano e perciò vale sempre la pena di farci un giro: siamo sicure di non annoiarci e trovare sempre qualcosa di nuovo da comprare.


portamonete CoverLab
cappello paglia Rub Dub, pantaloni Quncy Torino, t-shirt Teeshare
teiera basculante Design Gang

Bibi Gramaglia Selezione
via Carlo Alberto 42/a, Torino
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collana Bibi Gramaglia
abiti SerenapolettogHella, borsa Guglielmo Musitelli
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