lunedì 31 marzo 2014

Chapeau Madame!


Si è inaugurata da pochi giorni a Palazzo Madama di Torino la mostra Chapeau Madame! - cappelli delle signore torinesi dal 1920 al 1970
Il dress code "cappello in testa" è stato, per una volta, rispettato anche dal timido pubblico torinese, che ha approfittato dell'occasione per tirare fuori dalla naftalina i vecchi cappelli della nonna o sbrizzarrirsi nella personalizzazione di un copricapo creato ad hoc. 



La sala dei tessuti di palazzo Madama è stata allestita con ottanta cappelli, per raccontare l'evoluzione della moda e del gusto dagli anni Venti del '900 fino agli anni Sessanta.
Molti modelli diversi, per viaggiare nel tempo e immaginare la vita delle epoche passate: dalle pratiche cloches del primo dopoguerra ai modelli (un po' bruttini, a dire il vero) realizzati con materiali poveri del quinquennio '40 - '45, dai modelli dai volumi azzardati di Elsa Schiaparelli, appariscenti piume, velette e calotte fiorite, fino  a cappelli a tesa larga e balloon di pelliccia anni '60 (io ne ho ancora uno di visone della nonna, a dire la verità mi vergogno un po' a metterlo, ma dopo questa mostra credo avrà un nuovo momento di gloria!). 





I cappelli in mostra appartengono alla collezione del Liceo Artistico Musicale A. Passoni, frutto delle donazioni delle signore torinesi, mostrano come le nostre concittadine amassero tenersi aggiornate sulle ultime tendenze e adorassero fare shopping non solo dal "primo di Torino", com'era solita dire mia nonna, ma anche presso prestigiose case parigine come Caroline Reboux (collaboratrice di Worth per l'Imperatrice Eugenia), Maria Guy, Maison Lewis oltre a modelli di celebri case di moda come Balmain, Christian Dior, Jean Barthet e Claude Saint Cyr.


 


Palazzo Madama - Museo civico d'arte antica
Sala dei tessuti
Piazza Castello, Torino
26 marzo 2014 - 1 marzo 2015
ingresso 10 euro, ridotto 8 euro
(30 marzo, 4 maggio, 1 giugno, alle ore 17 sono in programma visite guidate aperte a tutti. Info e prenotazioni 011 5211788).

giovedì 27 marzo 2014

Voce del verbo Moda - la settimana della moda a Torino


La settimana della moda di Torino è stata intensa e fitta di appuntamenti. A differenza delle fashion week nelle grandi capitali però, non si corre da una sfilata all’altra ma bisogna dividersi tra conferenze, incontri, laboratori.  “Voce del Verbo Moda”, organizzata dal Circolo dei Lettori, è stata una bella occasione per discutere, parlare e riflettere sulla moda attraverso una serie di incontri con stilisti e addetti ai lavori. Il programma fittissimo (forse pure troppo) e i vari eventi collaterali ci hanno impedito di partecipare a tutti gli incontri che avremmo voluto, ci limitiamo dunque a una breve carrellata su quello che ci è parso più interessante.



Day 1
“Incontro d’inaugurazione” sul rapporto tra moda e cinema con Carla Fendi, la maggiore delle cinque sorelle,  e Quirino Conti, costumista e filosofo della moda. Abbiamo scoperto come una semplice pelliccia possa cambiare l’idea collettiva di lusso e come in molti casi sia il costumista, più che il regista, a costruire il carattere dei  personaggi proprio attraverso gli abiti.



Day 2
Appuntamento alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per incontrare Alessandra Facchinetti. Siamo rimaste favorevolmente colpite dalla semplicità del direttore creativo di Tod’s, che ci ha raccontato come l’ispirazione per le sue collezioni  arrivi spesso da piccoli dettagli della vita quotidiana: un libro, una frase, un dettaglio catturato per strad, vengono diligentemente annotati su un blocco che verrà poi a creare il mood board della sfilata. In occasione dell’ultima sfilata Tod’s il blocco “segreto” di Alessandra è diventato il press kit, finalmente un comunicato stampa utile e interessante!



Day 3
La nuova stella della moda, Stella Jean, è per metà caraibica e per metà torinese (anche se lei si sente romana); un mix di culture diverse su cui ha costruito il proprio originalissimo brand: tagli sartoriali iper classici abbinati a coloratissime stoffe africane per portare allegria nello stile bon ton.



Di Ennio Capasa, direttore creativo di Costume National, si sa già tutto. Noi abbiamo scoperto che sin da bambino era ossessionato dai capi su misura, tanto da farsi confezionare un soprabito di castoro, che a diciotto anni se l’è svignata all’estero per evitare il servizio militare (e gli è andata bene, visto che è finito a lavorare da Yoji Yamamoto), che le ballerine hanno un’estetica che lo disturba (come non essere d’accordo?)  e che il colore é come un dolce: una fetta è prelibata, uno intero ti nausea.



Day 4
Storia dell’abbigliamento invisibile (leggi underwear) con Chiara Squarcina direttrice di Palazzo Moncenigo – Museo della moda e del costume a Venezia (se non l’avete già visto, mettetelo della to do list per la prossima volta in laguna) che ha spiegato come la biancheria sia sempre stata legata alle vicende sociali del tempo. Ci ha raccontato che sin dall’epoca romana l’intimo è nato per valorizzare il corpo più che per coprirlo, che nel ‘700 anche gli uomini facevano follie per un paio di calze, che il busto ha rovinato la salute di generazioni di donne e che la liberazione dal corsetto non è nata da  una conquista ma dalla necessità di forza lavoro.

E per concludere, due sociologhe della moda ci hanno fatto riflettere sul concetto di bellezza – sia del corpo che degli abiti - lasciandoci un interrogativo: la vera bellezza è omologazione o differenza? Un dibattito su cui si potrebbe discutere per ore. Voi che ne pensate?

martedì 25 marzo 2014

OpenHouse

Openhouse inaugura alla grande la stagione 2014 con un temporary shop che si è affiancato alle varie manifestazioni di Voce del Verbo Moda. Nel cortile di Inner Space, a pochi passi dal Circolo dei Lettori, una preview delle collezioni primaverili di serenapolettoHella, Sel-dì, Bow maglieria, Tubini e Troclì bijoux ha portato una ventata di freschezza e tante tentazioni di shopping.



La collezione p/e 2014 di serenapolettogHella si chiama waterfront ed è ispirata alle atmosfere e alle suggestioni del mare. La palette va dalle sfumature azzurre del mare a quelle marroni e beige della sabbia e degli scogli, le texture alternano l'impalpabile leggerezza dell'acqua alla solidità delle rocce. Vestiti, pantaloni, top si abbinano tra di loro e non mancano le leggerissime cappe, uno dei capi-signature di Serena.



Sel-dì è un marchio torinese caratterizzato dalle linee fluide e dall'uso di tessuti naturali. La collezione p/e 14 propone molto bianco, poi si potrà scegliere se abbinarlo al nero o ai colori pastello delle decorazioni dipinte a mano una per una da Daniela Sellone, designer di Sel-dì. Sia serenapolettoghella che Sel-dì, realizzano anche capi su misura, perciò, spazio alla fantasia, potete richiedere (quasi) qualsiasi variante sui capi già pronti delle collezioni in corso.



Bellissimi i tubini di Valeria Bosco, molto sono ispirati all'arte contemporanea, e tutti hanno accostamenti di colori e effetti di luce resi con la tecnica di tintura giapponese Shibori. I tubini sono interamente realizzati a mano, sia per la fattura che per la colorazione e sono davvero originali. Per chi ama i vestiti ma è stufa del classico LBD!



Bow produce maglieria "etica" disegnata a Torino e realizzata direttamente in Nepal. I capi sono molto curati e caratterizzati da bellissimi abbinamenti di colori, che variano di stagione in stagione. La primavera 2014 gioca sul verde, il blu, il rosa e il viola, con tante maglie e golfini leggeri, perfetti per le sere d'estate.



I gioielli di Troclì bijoux sono pezzi unici, lavorati a mano con pazienza, precisione e tanta manualità. Enza Prunas-Tola plasma o rielabora i metalli e li assembla con fili, fregi, resine, pietre scovati nei mercatini e nei negozietti più nascosti di Parigi, il risultato sono gioielli raffinati e delicati, che uniscono lo stile italiano alle suggestioni parigine.

Vi è venuta voglia di fare un po' di sano shopping e vi state rammaricando per esservi perse questa splendida occasione? Non disperatevi, Openhouse replica il 10 aprile con un evento-sfilata da LungoTavolo45, in via Treviso 45B, sempre a Torino. Prenotatevi alla mail francescabrunozileri@gmail.com

domenica 23 marzo 2014

By Hand - primavera 2014

La primavera a Torino inizia con la moda: giornate fittissime dedicate a incontri, conferenze, workshop, temporary shop, eventi nei negozi del centro, tutto per il weekend di Voce del Verbo Moda. Tra le iniziative in programma, l'edizione 2014 di By Hand, con   molti espositori nuovi che hanno portato una ventata di freschezza nelle eleganti sale juvarriane dell'Archivio di Stato di Torino, proprio dietro al Teatro Regio.
Ecco una selezione di quello che ci è piaciuto di più:


Splendide le scarpe dipinte a mano di chic'è,brand valdostano che è partito dalla rivisitazione in chiave contemporanea dei classici sabot per arrivare a una collezione di modelli unici, poetici e originalissimi.


Si ispira alla tradizione anche Mara Pavatich, stilista triestina che insieme alla pittrice Lara J. Marconi ha creato Maral, una linea di abbigliamento in tessuti naturali, dai tagli essenziali, decorata da bellissime stampe fatte a mano.


Di Jamais sans toi abbiamo già parlato in diverse occasioni. I gioielli in ceramica monocroma sono sempre di grande impatto, qui vedete una serie di anelli, modello unico in varie dimensioni, da abbinare a bracciali e collane.


Torino Style ha sempre apprezzato i cappelli, ci fa piacere notare che negli ultimi tempi indossare un copricapo non è più sinonimo di bizzarria e e stravaganza: Rub & Dub propone una collezione di cappelli di paglie e tessuto ispirati ai modelli classici, con uno di questi non si può sbagliare.


Turin eyes è il paradiso dei quattrocchi: qui si possono - anzi, devono -  scegliere, modello, colore, finiture e poi sfoggiare un modello taylor made che nessun altro al mondo avrà.


Dalla Toscana arriva Clodilde, una linea di abbigliamento minimal con dettagli che non passano inosservati.


Un modello della collezione primavera 2014 di Trakatan, borse in pelle rigorosamente made in Turin.


Per una volta, un po' di attenzione anche per i nostri lettori uomini, con i papillon di Diderot Maison: sono double face, in tessuti esclusivamente italiani e/o vintage, e non ce ne sono due uguali.


Cercate l'abito giusto per una cerimonia? Hikmet è quello che fa per voi: tubini e spolverini in tessuti pregiati, per uno stile bon ton contemporaneo.


Fixart realizza gioielli con metalli recuperati in discarica... a noi sono piaciuti particolarmente quelli fatti con vecchie posate, come questo bracciale.


Per festeggiare l'arrivo della primavera, ecco le "poesie" di Aquatellus: bracciali e collane in cordoncini di seta lavorata a mano con fiorellini o frutti, realizzate in serie limitate di 99 pezzi per ciascuna e conservati in provetta.


Lessico tessuto è una cooperativa sociale di Torino che produce abbigliamento e accessori, a Torino li trovate da Au petit bonheur.



I gioielli di Pasa ci sono piaciuti molto, dagli animaletti buffi alle creazioni in metallo o metallo e legno, come nella foto sopra, hanno linee delicate e aeree anche quando sono di dimensioni non piccole.


Altalen è un atelier di Milano che realizza cappelli raffinati ed elegantissimi. Questi sono tra i modelli più semplici, se volete stupire guardate il loro sito, troverete dei cappelli degni di Ascot.


Il plexiglass è il materiale con cui lavora Cecilia Rosati: tagliato a laser, impreziosito da disegni, borchie, pietre, si trasforma in collane, bracciali, anelli unici.


Shamur presenta la collezione primavera estate di maglieria: filati morbidissimi, colori allegri di cui sarà difficile fare a meno .


Geometrie, oggetti di recupero, elementi naturali ispirano Laura Cadelo Bertrand,  designer di Reggio Emilia, nella creazione di gioielli che sono vere e proprie sculture da indossare, veramente notevoli.


The warriors brand, nato nel 2012 dalla collaborazione tra una designer di moda e un artigiano veneto, realizza borse in pelle in edizione limitata. Pochissimi pezzi per ogni modello, piaceranno a chi non insegue il mito della it bag del momento.


Bibi Gramaglia Selezione realizza personalmente gioielli e oggetti di carta, e seleziona accuratamente accessori di designer indipendenti per il suo spazio in via Carlo Alberto.


Creatrice di gioielli è anche Laura Visentin, che lavora il metallo ispirandosi soprattutto alle forme delle molle, rendendo acciaio e argento morbidi e duttili.



La mescla è una linea di abbigliamento, accessori e oggetti di design in legno realizzata a mano.


Valgrisa è una linea di abbigliamento ispirata allo stile delle guide alpine dell'Ottocento: giacche reinterpretate con stoffe tessute a mano secondo le tradizioni valdostane, jeans in canapa tessuta su telai rinascimentali a Champorcher. Dettagli raffinati, tessuti, colori fanno sempre riferimento al recupero delle antiche lavorazioni della Valle d'Aosta in chiave attuale.


 Moi et "Sid" si ispira alla moda degli anni Cinquanta, con abiti sartoriali e molto femminili. La collezione primvera estate 2014 gioca sulla seta e sulle forme a palloncino.

ByHand - abiti e accessori a tiratura limitata
è all'Archivio di Stato di Torino, Piazzetta Mollino
fino a domenica 23 marzo; chiusura alle ore 19.

venerdì 21 marzo 2014

Hello Spring


C'è chi aspetta l'estate tutto l'anno, io invece aspetto la primavera. 
E' la stagione in cui mi accorgo di avere i balconi irrimediabilmente troppo piccoli per tutte le piante che compro, che la vita di città è, purtroppo, incompatibile con l'agnello da compagnia che sogno da anni, in cui sento la mancanza di un portico con un dondolo very American style. Ma è anche la stagione in cui rispolvero la mia mountain bike e nei boschi c'è il verde che più verde non si può e, last but not least, è anche la stagione in cui si abbandonano infagottamenti vari (pochi quest'anno, per la verità) e ci si può sbizzarrire con il contenuto dell'armadio creando nuovi abbinamenti, prima dell'arrivo dell'estate con i suoi outfit ridotti ai minimi termini.   
E voi quale stagione preferite?











pics via Pinterest

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