lunedì 30 giugno 2014

Ausbau, design handmade

comò - cassettiera laccata in bianco con 15 cassetti

Amanti del design, segnatevi questo nome: Ausbau
Se volete un pezzo d'arredo unico che più unico non si può, tagliato su misura per voi, realizzato rigorosamente a mano e last but not least che non vi mandi in rosso il conto in banca, il vostro uomo è Alessandro Berardi, designer e artigiano, creatore del marchio Ausbau (in onore della sua adorabile cagnolina Bau).


Cane in scatola? No, è solo Bau che va in bicicletta!
Non vedo l'ora di avere un barboncino per farmi realizzare anch'io una bau-bici su misura!

Alessandro non è nuovo di Torino Style, ne avevamo già parlato (QUI) ai nostri e suoi albori e, a distanza di qualche anno, siamo passate a trovarlo incuriosite dai lavori che qui e là scorgiamo per la città (e abbiamo anche fatto la rima).


sedia a tre gambe in largo Saluzzo, chi ha il coraggio di sedersi?

Alessandro ci accoglie nel suo studio, un bellissimo cortile nel cuore di San Salvario e, sotto a un ombroso pergolato, ci racconta come nasce un pezzo Ausbau. Adepto alla religione dell'artigianato, Alessandro si stufa a realizzare prodotti in serie. E' molto più divertente e stimolante trovare la soluzione ideale per ogni cliente - racconta Alessandro - nell'era del ready made non siamo più abituati ad una cosa fatta apposta per noi, per questo spesso i miei clienti hanno le idee confuse e non sanno bene che cosa aspettarsi. Chiacchierandoci un po' insieme (meglio se a casa , così posso pensare a qualcosa che si adatti bene all'arredamento che già c'è) è più facile individuare la soluzione ideale per ognuno.  


chi lo ha detto che gli armadi devono essere per forza brutti? 
Armadio a tre moduli, come rendere una parete armadio così bella da volerla mettere in salotto.

Bisogna essere un po' psicologi e leggere tra le righe, l'idea di base me la fornisce sempre il cliente - prosegue Alessandro -  la cosa più bella è vedergli la meraviglia negli occhi e sentirlo dire "lo volevo proprio così!" .  




La stanza bozzetto - Hotel San Giors
Un po' storto questo disegno, ma viene proprio così? Si, proprio come l'ho disegnato.

cosa starà combinando Alessandro Berardi?

dormire sulle uova sarà più facile che camminarci sopra?

 letto sulle uova e libreria che non si spolvera per Hotel San Giors

Siete abbastanza coraggiosi da dormire su un letto con due gambe sole? Oppure siete poetici da trovare la quiete solo nelle tue braccia, caro letto...



stanze e reception per il B&B Magazzini San Domenico

Non temete dunque, se vi serve qualcosa, anche se inconsueto,  Alessandro troverà la soluzione per voi... Ad esempio, riuscite a trovare qualcosa solo nel disordine e il caos è il vostro equilibrio? No problem, perché essere banali e ammonticchiare i vestiti su una sedia quando puoi avere un'intera parete dove  lanciarli?


Le camerette vi fanno orrore? A me si. Lucrezia è una ragazza fortunata e la sua cabina armadio e il tavolo libreria faranno schiattare d'invidia tutte le amiche...

cabina armadio e tavolo libreria.

Qui non si butta niente!
Avete un po' di mobili vecchi (e brutti) che non sapere come far fuori, o un mucchio di legna da ardere ma non avete il caminetto?  

cadrega d'bosc scartà (trad. sedia di legno di scarto)

cassettone di legno di scarto

vecchi mobili o parete libreria nuova?

Anche a voi, come a me, è venuta voglia di una casa firmata Ausbau? In attesa di una pagina Facebook ufficiale, andate a curiosare il sito QUI!

venerdì 27 giugno 2014

Pattern obsession

Wes Anderson pattern

Vorrei avere una casa da arrdare da zero ogni sei mesi. 
Qualche tempo fa sono andata in fissa con la toile de Jouy (non è che mi sia proprio passata, eh...) e avevo pianificato un virtuale arredo di casa a base di scene bucoliche. Ora sono in una fase pattern e tappezzerie e il mio dito clicca compulsivamente alla ricerca di bacheche Pinterest in tema, per che cosa poi è ancora da definire... Nel frattempo cerco e pinno compulsivamente. 
Succede anche a voi, vero?!







mercoledì 25 giugno 2014

Gioya, passione soutache

orecchini Angel 

Questi orecchini vi ricordano qualcosa? Se siete stati attenti e fedeli nei secoli a Torino Style, noterete una certa familiarità con gli orecchini Gioya Handmade Bijoux di cui avevamo parlato qualche anno or sono... (se non hai buona memoria puoi sempre recuperare cliccando QUI).

orecchini Beans in versione "a lobo"
orecchini Beans in versione pendente

Due anni fa gli orecchini Gioya venivano realizzati uno per uno a mano dalla creatrice del brand, Stefania Vajra Gallo. Oggi il marchio è cresciuto ma è rimasto fedele alla sua filosofia handmade e made in Italy: la seta proviene da Chieri e i bijoux sono realizzati sempre rigorosamente a mano in Piemonte, mentre Stefania si può dedicare a tempo pieno alla progettazione e al disegno delle nuove collezioni.

Gioya in progress
orecchini Flower

Nel susseguirsi delle collezioni, Stefania è passata dai motivi "classici" degli orecchini soutache per arrivare poi a disegni più fantasiosi, come fiori, farfalle, ranocchi e corone, senza dimenticare i disegni più tradizionali per le classicone (come me). Insomma, che vi piacciano a lobo, pendenti, discreti o "esagggerati", troverete cristallo per le vostre orecchie!

orecchini modello Butterfly
orecchini modello Oblò

Come Giulia non avete i buchi alle orecchie ma vi siete comunque innamorate del soutache? No problem: le collezioni Gioya comprendono anche bracciali e collane, per farvi splendere nelle serate estive.




E ricordate, i diamanti saranno anche i migliori amici delle donne, ma in epoca di moda democratica lasciateci dire che, se come diceva la pubblicità un diamante è per sempre, noi rilanciamo con "un cristallo è per tutte"!


Voglia di un bijoux Gioya?
Li trovate on line, a partire da 35 euro, QUI.

lunedì 23 giugno 2014

Talenti emergenti - Almala

voi per che borsa siete: piccola o grande?

Linus aveva la coperta, noi abbiamo la borsa. Che sia una mini pochette che ci costringe a tenere l'indispensabile in tasca (o nelle tasche dei nostri accompagnatori) o una maxi bag stracolma più pesante di del bagaglio a mano di una compagnia low cost, non possiamo proprio farne a meno. Lo sanno bene Alessandra, Mariavittoria e Laura, le creatrici di Almala, una linea di borse così variata che è impossibile non trovare la compagna perfetta delle nostre giornate fuori casa.





Essendo in una fase molto matelassée, non posso non adorare questa, ma che siate le tipe da borsa strutturata, da pochette al taglio laser, o da mini bag gioiello, non resterete insoddisfatte. Avete già scelto la vostra?







Per essere informati su punti vendita e novità Almala, tieni d'occhio la pagina Facebook oppure il sito!

venerdì 20 giugno 2014

L'incanto delle donne del mare - Fosco Maraini


Un tuffo nel mondo incantato di Fosco Maraini - viaggiatore, antropologo, fotografo, alpinista e scrittore appassionato di mondo orientale e di culture antiche - affascinato dai popoli del sol levante, riuscì a cogliere l'essenza di culture  antichissime un attimo prima che si dissolvessero per sempre. 



A dieci anni dalla scomparsa, il MAO (Museo d'arte orientale di Torino) gli dedica la mostra fotografica "L'incanto delle donne del mare. Fosco Maraini", una trentina di scatti dedicati agli Ama, antico popolo giapponese che viveva in piccoli villaggi  sulle rive del mare dedicandosi alla pesca degli awabi (un mega mollusco di cui sono ghiotti i giapponesi). La pesca degli awabi si svolge nei mesi estivi ed era la principale fonte di reddito degli Ama, tanto che nel resto dell'anno non lavoravano (beati loro! n.d.r.); il compito era riservato alle donne che, ancora nel 1954 (anno della ricerca etnografica di Maraini), si tuffavano in apnea fino a venti metri vestite solo del coltello necessario per staccare il mollusco dagli scogli.





Dopo alcuni tentativi, Maraini trovò un arcipelago dove la pesca degli awabi non fosse ancora contaminata dalla modernità e visse per due mesi immerso nella cultura di questi pescatori ancora legati alle antiche tradizioni. Per seguire le pescatrici nelle loro profonde apnee, si servì di una macchina fotografica Laica e di una cinepresa impermeabilizzate alla meglio con scafandri auto-prodotti.
Il risultato è il primo documentario etnografico sottomarino della storia - i meravigliosi scatti esposti al MAO - e un libro del 1960, Fosco Maraini " L'isola delle pescatrici", inutile dire che ci è già venuta voglia di leggerlo! 


Le giovani erano spesso bellissime; i loro corpi gentili e forti scivolavano nell'acqua con la naturalezza d'un essere che si trova nel proprio elemento. Ma le  anziane, in genere molto meno avvenenti, con le tracce di numerose maternità nel petto, nel ventre o nei fianchi, riempivano di meraviglia e ammirazione per la loro bravura. Le giovani erano spesso irruenti, talvolta giocavano tra loro sprecando energie preziose, ogni tanto facevano dei movimenti bruschi; ma le anziane, con anni di esperienza divenuta istinto e seconda natura, riuscivano a spostarsi rimanendo quasi immobili, consumando la propria riserva d'aria con grande giudizio; esse lavoravano soprattutto cogli occhi, coll'intelligenza planando leggere tra le rocce e le alghe, dirigendosi senza errori verso i nascondigli preferiti dagli awabi. 
Fosco Maraini



L'incanto delle donne del mare. Fosco Maraini
Fotografie. Giappone 1954

dal 20 giugno al 21 settembre 2014

MAO Museo d'arte orientale
via San Domenico 11, Torino


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