martedì 30 novembre 2010

Merry Christmas by e.l.f.




Ansia da regali e budget limitato? Se avete amiche e parenti appassionate di trucchi e belletti, dimenticate i compromessi, la e.l.f. (Eyes, Lips and Face), colosso americano del make up, vi risparmierà il grattacapo della ricerca di un regalo che non prosciughi la carta di credito grazie alla collezione limitata interamente dedicata al Natale.
Noi abbiamo avuto la fortuna di poter testare qualche prodotto in anteprima, ecco a voi  la review!
Come super appassionate di ombretti, la nostra preferenza è sicuramente andata alle palettes edizione limitata. Ci sono piaciute perchè eleganti sia nel packaging che nella scelta dei colori, tutti brillanti ma molto portabili, inoltre le dimensioni della palette ne fanno un prezioso compagno di viaggio!


                                natural eyeshadow palette e party eyeshadow palette, 4 euro l'una



Chi vuole strafare può scegliere tra la palette 32 colori o, per qualche euro in più, la super confezione da 100 colori. Ci è piaciuto il mix di colori brillanti e opachi che soddisfano qualsiasi tipo di necessità in una sola palette. Per il momento li abbiamo provati soltanto asciutti (possono essere utilizzati sia asciutti che bagnati) e abbiamo trovato la scrivenza mediamente buona anche se cambia molto da colore a colore e, soprattutto nelle tonalità brillanti, abbiamo riscontrato qualche deficit ma, considerando il rapporto qualità-prezzo, può considerarsi trascurabile.


palette da 32 colori, 10 euro

palette da 100 colori, 17 euro

Edizione super limitata anche per gli smalti natalizi, filo conduttore di tutti i colori della collezione sono i glitter.
Per le giovanissime, bellissimo il Twinkle, smalto trasparente, super, super glitterato.


In tema natalizio è favoloso il Golden Goddess, composto da centinaia di pagliuzze dorate che conferiscono alla manicure un vero look da Re Mida, lontano anni luce dagli smalti dorati provati in passato, dall'aspetto più itterico che da dea dell'oro.
Alle amanti dell'effetto rich ma senza eccessi consigliamo il più discreto Glitter Glam.

Golden Goddess, 1.70 euro
Glitter Glam, 1.70 euro


Pronti ad accompagnarci per tutto l'inverno, anche fuori dal clima festaiolo, il Party Purple, viola scuro leggermente brillantinato, e il fratello in versione grigia, Metal Madness: stanno bene sia nella versione light con una sola passata, sia in quella più carica con due passate di smalto.

Party Purple, 1.70 euro

Metal Madness, 1.70 euro
Come abbiamo avuto modo di constatare anche in passato (leggi post), abbiamo trovato gli smalti più che soddisfacenti, su di noi durano, senza troppi riguardi, circa 4 giorni, con un rapporto qualità-prezzo eccellente!

Get the look kit, in una sola confezione tutto ciò che occorre per ottenere diversi tipi di look con tanto di istruzioni per realizzarlo. La confezione ad hoc lo rende un regalo perfetto per amiche make up addicted o, vista la completezza del kit, come "iniziazione" al trucco.


                                                                  Get the look, 8.50 euro l'uno

Info Tecniche
E.l.f. è un'azienda USA con sede anche in Gran Bretagna, tutti gli ordini per l'Italia partono dagli UK, quindi non ci sono spese di sdoganamento.
La spedizione standard costa 5.20, quella assicurata 7.50; nonostante il servizio clienti gentile ed efficiente, per esperienza vi consigliamo quest'ultima!
Per accedere al sito clicca (qui)

domenica 28 novembre 2010

Natale frenetico? Shopping slow fashion!




Coté fashion in un cortile. Venticinque stilisti esordienti selezionatissimi , in vendita - solo per un mese - nella suggestiva cornice di The Kitchen of Fashion, un cortile tranquillo, lontano anni luce dall'isteria collettiva da regalo natalizio. Prendetevi il vostro tempo, guardate, toccate, provate, sorseggiate un the; una proposta diversa per slow-shopping di Natale! Naturalmente anche noi di Torino Style eravamo in prima fila a curiosare, ecco a voi un assaggio delle cose che ci sono piaciute di più.


All'ingresso veniamo accolti da un'amica, va bene non era proprio in carne ed ossa, però ci ha ugualmente fatto piacere incontrarla! Sel-dì (leggi qui) e le sue marsine dal taglio originale e dettagli curatissimi sono sempre una gioia per gli occhi.


Le Poppins, bellissime maxi-bag a mano, sono in pelle morbidissima e ognuna è caratterizzata da una fodera fantasia diversa, impossibile resistere alla tentazione di aprirle tutte! A noi sono piaciute quelle con il super fiocco e il modello invernale in montone.


Puella (leggi qui), è presente al temporary non solo con bijoux e accessori creati con objects trouvés che sanno di antico, ma anche con una serie di cappotti dai colori pastello per scaldare (non solo il cuore) nei mesi più freddi.



Essendo fanciulle un po' retrò non potevano che conquistarci i modelli di ispirazione vintage della mantovana Pommes de Claire, già conosciuta in occasione di ByHand, così come l'eleganza bon ton di Maison Olivia con i suoi vestiti perfetti per festeggiare il Natale con discrezione ma senza passare inosservati.


marsina e giacca Pommes de Claire, abito Maison Olivia

Mettono subito allegria i tessuti dalle mille stampe colorate di Bini, presente al temporary con una selezione di vestiti e costumi per le fortunate che trascorreranno il Natale al caldo.




Da vere e proprie shoe-addicted non possiamo esimerci dal segnalare le scarpe di Rose's Roses, le ragazze rock apprezzeranno lo stivale con pochette compagna skull, le romanticone la Mary Jane, one fits all il polacchino stringato per shopping in centro con piedi caldi e comodi!




Contro il freddo dell'inverno che si avvicina, colli in lana, decorativi oltre che caldi, coperte all'uncinetto come quelle della nonna, cappe in lana, polsiere (Filarte, The Kitchen of Fashion, Les Envers).




Le golose non sapranno resistere ai bijoux Le Chou Chou (leggi qui) con le miniature di tazze di the, dolcetti e biscotti per soddisfare tutti i gusti.



Il brand bolognese Esercizi di stile torna alla ribalta (leggi qui), con la collezione di borse per l'inverno, sempre all'insegna del riutilizzo, con tessuti di recupero dai colori caldi, fantasie autunnali e robustissime cinghie per muli come tracolla.




E ancora bijoux, spille e monili, per fare felici anche le amiche più esigenti, a voi non resta che l'imbarazzo della scelta!



un po' cerchietto, un po' cappello, gli accessori per capelli di May Lily profumano di quei ruggenti anni '20


spille farfalla di Maminou

L'attenta selezione di Antonella non dimentica i più piccoli, con i cappottini di Dudu (leggi qui) che tanto ricordano quelli delle mamme "da piccole" (per bambine da 0 a 5 anni).




And last but not least, la capsule collection di The Kitchen of Fashion, realizzata su design di Antonella Bentivoglio d'Afflitto. A noi sono piaciute la gonna animalier e quella bon ton con inserti in pelliccia. Bellissime anche le casacche in seta stampata mix patterned.




Coté Fashion in un cortile - Temporary Shopping
è a Torino in Corso Galileo Ferraris 55
(è nel cortile, bisogna citofonare The Kitchen of Fashion)
dal 21 novembre al 23 dicembre 2010
Orario: tutti i giorni, 15.00/19.30
tel. 011/5612339
Su richiesta, il temporary shop apre anche in orario serale, per piccoli gruppi di amiche che vogliano trascorrere una serata diversa tra shopping, chiacchiere e tisane.
Durante l'evento sono in programma una serie di incontri a tema (dai dolci dell'Avvento alla realizzazione di decorazioni per i pacchi di Natale e altri ancora...). Per info contattare Antonella Bentivoglio d'Afflitto alla mail: showroom@thekitchenoffashion.it

venerdì 26 novembre 2010

NINGYŌ – Bambole dal Giappone a Palazzo Barolo


Daniela Ferrando - milanese, copywriter e consulente, ma anche blogger dollculturale con Doll Cult-ure e titolare della rubrica I-DOLLS sul fashion magazine fashionblabla, ci accompagna alla scoperta della mostra "Bambole Giapponesi - NYNGYO", allestita a Palazzo Barolo a Torino.



Evocativa, impressionante, introspettiva. NINGYŌ è il primo atto di una mostra tematica a Torino, tutta dedicata alle bambole giapponesi della tradizione. È l’occasione per trovarsi di fronte ad imperturbabili finissime bambole – oggetti la cui natura comprende giocattolo, statuina, portafortuna, souvenir, idolo, eredità. Queste precedono tutte le attuali asiatiche di culto come le BJD o fashion dolls tipo Momoko; tali bambole contemporanee, così ricercate dai collezionisti, devono a queste bambole originali il loro senso di mistero e di gentilezza, e altresì la loro perfezione formale.


NINGYŌ – Bambole dal Giappone, presenta bambole uniche. Si può dunque vedere da vicino e conoscere le NŌ NINGYŌ, che riprendono gli attori del teatro; le KOKESHI, semplici bambole-dono cilindriche di legno; le KIMEKOMI, vestite e dipinte, spesso con in mano mini giocattoli; le HAKATA – bambole o statuette?; le GOSHO, allegre e tondeggianti e le ISHŌ, ultradettagliate, ieratiche e affascinanti bambole in costume; le HINA NINGYŌ, protagoniste rituali di HINA MATSURI – la Festa delle Bambine.


Tre suggerimenti per il visitatore:
1) Guardare il video iniziale che mostra come si fa una bambola, per capire l’essenza di una NINGYŌ (“NING” = “uomo” e “GYŌ” = “forma” in giapponese). Io sono rimasta basita vedendo intagliare gli occhi dalla faccia bianca.
2) Una volta fatto il giro della mostra, rifarlo – per catturare più bellezza in maggiore dettaglio, compresa qlla del nobile palazzo Barolo dell’autentica Torino, sede della mostra
3) Sfogliare e comprare il catalogo. È un’edizione stupenda curata da Yoshin Ryu, realtà culturale che ha progettato l’evento: fantastiche immagini e testi colti, ricchi e bilingui in italiano e in inglese.


Torinesi per un giorno? Ecco che cosa non perdersi nei pressi di Palazzo Barolo.
Una passeggiata nel cuore del quadrilatero romano vi permetterà di scoprire i giovani stilisti torinesi e i loro atelier. Gli amanti dello stile minimal non disdegneranno una capatina da Born in Berlin (leggi qui), in via delle Orfane; un portone più in là, segnaliamo anche il bellissimo Orfane 30, dove vi aspettano le borse Marakita (leggi qui) e molti giovani stilisti selezionatissimi. Siete più tipi da vintage? Gli imperdibili sono Magnifica Preda (via Sant'Agostino 28) e il curatissimo La terra delle donne (via San Domenico 18).
Troppo shopping vi ha messo appetito? Andate a colpo sicuro in Piazza della Consolata (oltre alla omonima chiesa che merita una visita) troverete ad aspettarvi il Caffè del Bicerin (leggi qui) e le sue golose specialità, chi desiderasse qualcosa di più sostanzioso di una cioccolata non ha che da scegliere tra i moltissimi i locali per l'aperitivo, mentre per una cena piemontese doc il nostro consiglio sono Le tre galline (via Bellezia 37).

Bambole Giapponesi - NYNGYO
Palazzo Barolo, Via delle Orfane
fino al 19 dicembre 2010
Orario: da martedì a venerdì 15-20; sabato e domenica 10-20
Per arrivare: dalla Stazione Porta Susa, autobus Star Due oppure è possibile raggiungere Palazzo Barolo a piedi percorrendo Via Garibaldi per circa 1 km; da Porta Nuova, autobus n.52. I biglietti si comprano in tabaccheria.

giovedì 25 novembre 2010

Inception - Distinguere nei sogni il falso dal vero


Dentro un  film d'azione dove si susseguono senza posa sparatorie ed inseguimenti, Christopher Nolan (Memento, Insomnia, Batman Begins, The Prestige, The Dark Knight) nasconde una complessa riflessione sulle sue tematiche preferite: sogno, realtà ed illusione. 
Il film ipotizza che sia stata scoperta una tecnica per introdursi nel subcosncio attraverso il sogno. Un team di spie industriali specializzato nel furto di informazioni direttamente dalla mente dei derubati viene assoldato per compiere l'operazione inversa, invece di scoprire un pensiero nascosto dovranno inserirne uno nuovo nella mente di un giovane capitano d'industria, Robert Fischer (Cyllian Murphy: Ritorno a Cold Mountain, Batman Begins, Il cavaliere oscuro), inducendolo a smantellare il proprio impero economico. Per farlo dovranno calarsi nel profondo del subconscio di Robert inducendolo - nel sogno - a sognare ancora e ancora, scendendo sempre più nel profondo della sua mente.
Nell'intreccio si sovrappongono dunque i piani (un sogno dentro un sogno all'interno di un altro sogno), nel film chiamati non casualmente livelli
Nel team ognuno ha un proprio ruolo, Leonardo Di Caprio (Romeo+Juliet, Titanic, The Aviator, The Departed, Body of lies) interpreta il capo della banda, Dom Cobb, talentuoso ma tormentato dalla morte della moglie Mal (Marion Cotillard: Taxxi, Big Fish, Un'ottima annata, La vie en rose, Nemico pubblico) di cui si crede responsabile, e che compare puntualmente a tormentarlo in sogno. Arthur (Joseph Gordon-Levitt, Miracolo a Sant'Anna) è il solver, la mente organizzativa; Eames (Tom Hardy, Black Hawk down, Rocknrolla) è un falsario, cioè è in grado di assumere l'identità di altre persone all'interno del sogno. Infine Ariadne (Ellen Page, Juno) è l'architetto, cioè colei che deve curare l'ambientazione del sogno nei minimi particolari, nel film ogni livello di sogno è infatti contraddistinto da una diversa ambientazione. 


Gli effetti speciali ci sono e sono curati con grande professionalità (bellissima la città che si ripiega su se stessa, un po' troppo Matrix style la lotta in assenza di gravità)  ma non sono eccessivamente invadenti.
Ancora una volta nulla di particolare da segnalare sul versante costumi.
La trama, visto il tema trattato non è del tutto lineare però all’interno del sogno, o dei sogni – che pure alla vittima devono parere reali – i personaggi, anche se consapevoli di vivere un'illusione, si muovono esattamente come nella realtà, rispettando le medesime regole e (fortunatamente per la nostra capacità intellettiva) non sovrapponendo troppo i piani. A noi capita invece di vivere spesso nei sogni come verosimile qualcosa che non lo è affatto.  
Visto il tema ci sarebbe piaciuto veder osare qualcosa di più anche dal punto di vista delle scenografie, poco o nulla oniriche.
Fra gli interpreti si distinguono Marion Cotillard per l'ambiguità che regala al personaggio e Ellen Page, solo 23 anni e già un gigante della recitazione. Una breve apparizione del sempiterno ed elegantissimo Michael Caine (qui giustamente celebrato da una delle band anglosassoni più eleganti).

Un film così si ama o si odia e ci sono ragioni per sostenere ciascuna delle due opinioni, dal canto nostro, ancora una volta, lasciamo a voi l'ardua decisione.
Nolan, anche autore della sceneggiatura, usa il registro del kolossal per interrogarci sul rapporto fra realtà ed illusione: la realtà esiste in sé, o è reale solo la nostra percezione? Viviamo davvero ancorati alla realtà o non preferiamo forse architettarci un mondo di illusioni rassicuranti per fuggire al dolore, all'insoddisfazione di un mondo che non è fatto come noi lo vorremmo? L'illusione (o la realtà) che viviamo è la nostra o è quella preparata per noi da qualcun altro? Non ci paiono domande di poco conto e fra un inseguimento ed una sparatoria il film non risolve alcuna delle questioni che pone, e meno di tutte quella fondamentale: alla domanda di Ariadne su come si possa capire se quello che si sta vivendo è reale, Dom risponde che quando ci si trova in un sogno – a pensarci bene – non si sa con precisione dire com’è iniziato. Ma se così fosse, allora chi di noi può dire di ricordarsi come è iniziato il sogno che sta vivendo in questo momento?
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