giovedì 26 marzo 2015

When in Rome - valigia per un week end


I punti della Freccia Rossa generosamente offertici da The Talking Mule ci hanno regalato due viaggi gratis per una destinazione a scelta, così è stato deciso che Torino Style andrà in trasferta a Roma questo fine settimana! Trattenendoci poco e non avendo previsto vita mondana ridurremo il bagaglio al minimo perchè a noi piace viaggiare leggere: quasi tutto il bagaglio basic lo avremo addosso così dovremo trascinarci dietro solo una borsettina con il cambio di biancheria, scarpe, un paio di jeans extra just in case e qualche chiletto di cavi e attrezzatura tecnologica...


Rome

addosso alla partenza:
un paio di jeans,  sneakers molto molto comode, t-shirt, maglione, una borsa capiente, un paio di occhiali da sole e, sperando nella clemenza del tempo, la giacca di pelle con il gilet di pelliccia.

suitcase


in valigia:
qualche maglietta, un cambio completo (ma sempre comodissimo), un po' di make up, il costume da bagno per un po' di relax a fine giornata nella spa dell'hotel e tutti i devices tecnologici indispensabili per due blogger in trasferta!


E voi che cosa portate per un paio di giorni fuori casa? Una borsetta light come la nostra o bauli degni del treno per il Darjeeling?

martedì 24 marzo 2015

Talenti emergenti - Ri-corda


La storia di Ri-corda nasce per caso: due vicine di casa - Elena e Chiara - come nei film del neo realismo, si parlano dal balcone costruendo un'amicizia inossidabile e progetti al femminile. Un giorno Chiara (Morandini) s'imbatte per caso in un espositore di corde da arrampicata, impossibile resistere ai mille colori vivaci che fanno bella mostra di sé, ne compra subito un pezzo e si crea una collana improvvisata, legata alla bell'e meglio. Il nuovo accessorio non sfugge allo sguardo attento della creatrice di bijoux di Elena (Augelli) che monta una chiusura più professionale e - puf - il numero 0 di Ri-corda é pronto!


collana Ri-corda arancione e blu con chiusura magnetica
Abbiamo incontrato Chiara e Elena in un caffè storico del centro per scoprire qualcosa in più sul progetto Ri-corda. Le corde da arrampicata hanno subito attirato la nostra attenzione - ci racconta il duo - sono di tantissimi colori vivaci e bene si prestano ad abbinamenti tra loro sia classici che più inaspettati. La collana in sé è piuttosto semplice, a doppio o a triplo giro, e anche la chiusura, magnetica e lineare, rispetta l'anima minimal. Questo ci permette di giocare sia con gli abbinamenti di colore che con le differenti trame delle corde.



Le collane Ri-corda sono minimal ma non passano inosservate - proseguono Chiara ed Elena - sono ideali per portare un tocco di colore ad outfit sempre troppo scuri.



Le Ri-corda nascono come collane ma nulla vieta di utilizzarle anche come braccialetti, basta fare qualche giro in più et voilà, il braccialetto è fatto!



Potete acquistare alle fiere e agli appuntamenti a cui partecipa Ri-corda oppure ordinare direttamente - volendo anche personalizzato proprio come volete voi - direttamente sulla pagina Facebook del brand. 

giovedì 19 marzo 2015

Un vestito a righe


Oggi mi sono svegliata (finalmente) con un raggio di sole e la voglia di primavera e di un vestito a righe si è impadronita di me. Sarà ancora troppo presto per la sola giacca di pelle ma sognare non fa venire freddo, quindi, almeno sul blog, mi concedo di abbandonare tutti quegli strati che fanno inverno.
Il vestito a righe è un territorio spinoso, sia per le righe in sé che proprio a tutte non donano sia per  l'effetto copricostume sempre dietro l'angolo. Per questo preferisco i modelli un po' strutturati, questo in foto me ne ricorda uno bellissimo che avevo a dieci anni, era a righe bianche e rosse e mi piaceva da impazzire, naturalmente prima di essere mio era stato di Giulia ma questa è un'altra storia...
Piacciono anche a voi le righe?


stripes


abito Warehouse - 63 euro
orecchini Jules Smith - 33 euro
anello Jennifer Meyer - 3030 euro
borsa Marc Jacobs - 2665 euro
rossetto nude Activeskin - 68 euro
scarpe Gianvito Rossi - 640 euro
giubbotto - 58 euro
occhiali Olivier Peoples - 410 euro






lunedì 16 marzo 2015

Talenti emergenti - BrunelliQuadri


BrunelliQuadri è la storia di una lunga passione, quella tra il suo creatore Michele Fautrero e gli anfibi. Cresciuto (come tutti noi ragazzi degli anni '70) con un paio di Dr Martens ai piedi, una volta adulto ha creato una linea sua, riuscendo nella non facile impresa di conciliare la praticità di un anfibio con l'eleganza di una calzatura artigianale.



I modelli sono quelli classici in uso alle forze armate italiane, all polizia e ai pompieri; vengono realizzati con pellami di altissima qualità dallo stesso calzaturificio marchigiano che fornisce l'esercito e dal mondo militare traggono ispirazione i nomi dei diversi modelli: Alpha, Bravo e Charlie. 
Gli anfibi sono sono ingentiliti da dettagli in nabuk e, a seconda del modello scelto, la suola può essere o la classica carro armato, oppure in cuoio per un look più urbano o ancora in leggerissima gomma EVA per unire praticità e comfort.


una fase della lavorazione BrunelliQuadri

Gli anfibi BrunelliQuadri sono disponibili nelle versioni marrone o nero a partire dal numero 36. Per ora sono in vendita a Torino da Vestil. Per info e contatti clicca QUI.
Finalmente ho scovato anch'io gli anfibi perfetti per me :)




giovedì 12 marzo 2015

Somewhere in the Swiss Alps - Fabrizio Granero

Money, money, money, always sunny...
In the rich men's world.




Chi non ha mai desiderato di far parte del jet-set, quello che conta, quello che trascorre le vacanze estive a Monte Carlo e quelle invernali  (per citare 007) somewhere in the Swiss Alps?



Alle Alpi svizzere si è affezionato il secondo, indimenticato, agente al servizio di sua maestà Roger Moore, tanto che pare che, come ogni VIP che si rispetti, a Gstaad sia di casa. Non basta però possedere uno chalet a Gstaad, il vero lusso è poterselo portare dietro ovunque si vada nel mondo. Come? Il gioielliere delle star Fabrizio Granero ha trovato il sistema: un ciondolo d'oro e pietre preziose che riproduce lo chalet di famiglia, da portare al collo come amuleto quando la nostalgia dei monti, come Heidi ci insegna, diventa opprimente. 
Fabrizio Granero non è nuovo agli ambienti super top, tanto che dopo un apprendistato a Valenza Po ha aperto un negozio nientemeno che nel Principato di Monaco. Qui non è sfuggito all'occhio attento della famiglia Grimaldi che ne ha fatto uno dei propri gioiellieri di fiducia. Dai principi monegaschi il passo per arrivare alle star del periodo d'oro di Hollywood come Joan Collins, Roberto Rossellini e Roger Moore è stato breve, tanto che piuttosto che creare una linea propria Fabrizio Granero ha sempre preferito lavorare su commissione, in modo da creare ogni volta un pezzo veramente speciale che racchiuda in sé non solo la creatività del gioielliere ma anche (e soprattutto) i desideri del cliente.
Chi non vorrebbe un gioiello così?

a chi di dovere: questo è il mio taglio di diamante preferito in assoluto!




martedì 10 marzo 2015

Talenti emergenti - De gilet



De gilet è un progetto che nasce da un viaggio in terre lontane, a Ladakh, estremo nord dell'India. Da qui, dove il tempo sembra essersi fermato, Daniele Ratti (ideatore del progetto) ha fatto ritorno con un souvenir molto speciale: un gilet realizzato su modello della moda coloniale. Per scoprire qualcosa in più e per vedere i gilet dal vivo, abbiamo incontrato Daniele da Spacenomore, uno spazio-showroom condiviso da diversi creativi. Sono un appassionato di gilet, li porto sempre, in estate come in inverno, e quando in India mi sono imbattuto in un vecchio sarto che ancora cuciva gilet come nei tempi andati ne ho comprati diversi - racconta Daniele - li ho indossati tantissimo fino a quando non si sono consumati. 




Dopo le prime "copie" realizzate per uso personale, l'idea di avviare una piccola produzione in Italia è stata spontanea e nel 2014 ha visto la luce la prima collezione De Gilet. Il modello è ancora quello del tempi dell'Impero britannico, in stile coloniale  ma realizzato completamente in Italia, con tessuti pregiati provenienti dal biellese o pellami di Empoli.




I gilet sono tutti double face, con accostamenti di tessuto esterno/interno che li rendono unici. E' bello scegliere i tessuti e abbinare pattern e colori, è la fase della lavorazione creativa e appassionante che seguo in prima persona - prosegue Daniele - non lavoriamo
mai con grandi metrature di stoffa, così ogni abbinamento di colore viene prodotto in una ventina di esemplari, mi piace che sia un capo limitato, così ognuno sente più "suo" il proprio gilet.





I gilet De sono realizzati in due versioni, da uomo e da donna, quest'ultimo ha subito  qualche piccola modifica per adattarsi meglio alla morfologia femminile, restando però fedele al modello originale.



Potete acquistare il vostro De gilet a Torino da Vanoli (modelli in tessuto) e da Hole (per quelli in pelle). 
Per info e contatti trovate tutto qui.

 pics courtesy De gilet

domenica 8 marzo 2015

Buon 8 marzo!



Buon 8 marzo fanciulle!
Noi non siamo tanto le tipe da gruppi di donne sguinzagliate in giro per la città e allo starnazzare preferiamo una serata tra le rassicuranti mura domestiche. Nulla ci vieta però di trascorrere questo giorno con le amiche speciali (quelle che si contano sulle dita di una mano) e, dal momento che si dice che le donne non si vestano per gli uomini ma per le altre donne, perchè non giocare a "fare le signore" con un look un po' speciale?



8 marzo


cappello Stella McCartney - 265 euro
collana Nouv Elle - 37 euro
scarpe Robert Clergerie - 350 euro
maglioncino Proenza Schouler - 665 euro
cappotto Lauren Ralph Lauren - 300 euro
rossetto MAC - 19 euro
anello Linda Friedrich - 270 euro
clutch Michael Kors - 225 euro






venerdì 6 marzo 2015

abitisumisura, l'atelier


Periodo ricco di eventi per Torino e di conseguenza anche per Torino Style. Tra i più recenti avvenimenti in città, l'inaugurazione dell'atelier-negozio abitisumisura, brand nato dalla collaborazione tra Melina Benedetto, già stilista dell'amatissimo marchio formalibera, e Alessandra Codebò. L'atelier è uno spazio suggestivo, al pianterreno di un palazzo storico nel Borgo Nuovo di Torino, ed è perfetto per le collezioni lineari e ben costruite che sono la firma di a.s.m.





Gli abiti dalle linee pulite ed essenziali (marchio di fabbrica di Melina Benedetto) sono rigorosi ma sanno farsi notare e sono una calamita di complimenti (questo ve lo posso garantire per ricerca empirica!). I tagli vestono bene la fisicità di tutte le donne e la filosofia del "su misura" valorizza ulteriormente la figura di ciascuna. La collezione abitisumisura è solitamente presentata in una sola taglia campione, una volta individuato il capo giusto, questo viene realizzato su misura della cliente e consegnato nel giro di pochi giorni. Ogni pezzo è dunque creato ad hoc e può essere personalizzato con modifiche o tessuti a scelta della cliente. Bello, no?!


gilet abitisumisura 

L'atelier abitisumisura (a.s.m.) si trova a Torino in via della Rocca 20.
Per informazioni, appuntamenti o anche solo per passare a curiosare o provare qualcosa, scrivere a: benedettomelina@gmail.com





mercoledì 4 marzo 2015

Easy like a slip on




Con la primavera si è riaccesa la mia voglia di sneakers. A dire la verità, oltre a quelle orribili da palestra, ho già un paio di New Balance e considerando che normalmente il mio look è più vicino a quello di una nonna che non di una teenager non ne ho veramente bisogno. Nonostante queste riflessioni piene di buon senso, è dallo scorso autunno che bramo un paio di slip on e adesso non credo di poterne più fare a meno. A dirla tutta all'inizio della scorsa stagione ne avevo anche prese un paio da Bata carine e non troppo care ma si sono rivelate un fallimento: una è più corta dell'altra, dopo diversi tentativi di allungamento mi sono rassegnata e penso le regalerò a mia nipote. Rimane così un posto vacante in scarpiera, cosa dite vale la pena investire in un paio di Vans autentiche o ripiego su H&M?



slip on


1. Aeropostale - 18 euro
2. MOA Master of Arts - 175 euro
3. Keds - 44 euro
4. Aeropostale - 12 euro
5. HVBAO - 26 euro
6. Vans - 45 euro
7. Sophia Webster - 115 euro
8. Joshua Sanders - 380 euro

Quali vi piacciono di più? 






pics via Pinterest

lunedì 2 marzo 2015

Talenti emergenti: The Warriors Brand




Vi piacciono le borse aggressive e un po' rock? A noi si, e incuriosite da alcuni pezzi firmati "The Warriors" abbiamo posto qualche domanda al duo che dal 2012 si cela dietro questo nome.



Dopo un soggiorno a Londra dove si era rintanata (fruttuosamente) in cerca di nuove ispirazioni, Alexandra torna a casa, in Veneto, e propone ad Andrea di unirsi a lei nel progetto "The Warriors", come ci ha spiegato lei stessa: The Warriors è nato da un bisogno comune di creare qualcosa che fosse nostro, uno sfogo creativo, dove tutto fosse dettato solamente da noi, dalla ideazione alla creazione del prodotto.




La formazione é importante, la riuscita di un brand non è fortuna ma preparazione, così Alexandra, dopo il diploma in arte al Liceo Artistico Statale di Venezia, ha proseguito gli studi presso l’università I.U.A.V indirizzo Design della Moda; Andrea, dopo il diploma e svariati anni di lavoro fuori settore, si è appassionato alla pelletteria mentre Alexandra faceva il corso di accessori allo IUAV, così è andato a imparare il mestiere da un artigiano della zona.



The Warriors, un nome che può sembrare bizzarro, ma secondo noi si adatta molto bene allo stile delle borse. Alexandra ci spiega che il nome ci sembrava perfetto per il periodo storico che l’Italia stava e sta affrontando sia dal punto di vista della “crisi” sia per l’alto numero di disoccupati, e noi ci siamo sentiti guerrieri in quanto ci siamo tuffati in questa avventura pur essendo consapevoli delle difficoltà che avremmo incontrato.


Le borse The Warriors sono ideate e prodotte personalmente da Alexandra e Andrea, in edizioni limitate. Ogni borsa ha una sua storia e una sua costruzione ma si può anche richiedere un modello nella variante di colore che più ci piace. 

 

Ma come nascono queste borse? Da dove traggono ispirazione i due "guerrieri"? Noi ci facciamo contaminare da tutto, visitiamo le mostre, giriamo per le capitali, fotografiamo le persone per strada, spulciamo nel vintage, ci facciamo ispirare dall’architettura o da una semplice cartolina, ma ci piace anche farci spiegare dai nostri clienti come è la borsa che vorrebbero e che non hanno mai trovato - ci racconta Alexandra - insomma ci influenza tutto il mondo che ci circonda. Cambiamo sempre, il lavoro non può essere noia.

Siamo due teste molto diverse e il mix vien da sé, non seguiamo uno stile preciso, se ci piace una cosa... LA FACCIAMO!




Le borse The Warriors sono rigorosamente made in Italy. Fino ad ora abbiamo lavorato solo la pelle - spiega Alexandra - però abbiamo trovato dei tessuti tecnici interessanti, abbiamo già contaminato la collezione 2015 con uno di questi.



Sono tanti i modelli tra cui scegliere, a noi sono piaciute particolarmente la pochette e la borsa triangolare, ma qual'é la borsa del cuore di The Warriors? Non ci sono dubbi: il nostro modello preferito è, e rimarrà sempre, la “Sfera Borchiata” della nostra prima collezione.



Le borse The Warriors si trovano a Torino da Bibi Gramaglia Selezione (Via Carlo Alberto 42/a), a Venezia da Ohmyblue (Campo San Tomà, San Polo 2865) oppure sullo shop on line.

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