mercoledì 1 giugno 2011

Maurizio Marinella - Artigianato e amore per il territorio


"E' la somma di piccoli particolari
che fa l'uomo elegante"
Don Eugenio Marinella

Qualche tempo fa abbiamo partecipato ad un incontro con Maurizio Marinella, titolare della famosa casa napoletana che produce cravatte, e non solo, che ha raccontato con molta verve storia e aneddoti del suo mitico negozio.
Il negozio "Marinella" nasce nel 1914, quando il nonno dell'attuale proprietario decide di creare nel cuore di Napoli un angolo d'Inghilterra, dove i veri gentiluomini potessero trovare il meglio che allora si poteva offrire in fatto di abbigliamento. Ai più famosi marchi inglesi (Aquascutum e Penahligon, tanto per fare un esempio), Eugenio Marinella affianca due laboratori, uno che produce cravatte e l'altro camicie: erano quelli i tempi in cui i signori si facevano fare tutto su misura e nel guardaroba non potevano mancare almeno 12 camicie bianche e 12 camicie azzurre con mutande compagne (tutto di produzione Marinella ovviamente).




L'attuale Marinella, Maurizio, viene costretto dal nonno a passare tutto il tempo libero dalla scuola nel piccolo negozio di famiglia fin dai 5 anni e, dopo i primi comprensibili anni di odio per questa attività, ora la conduce con grande passione e amore, adeguandosi alle esigenze degli anni Duemila.


Oggi possedere una cravatta firmata Marinella è un must per capi di stato, emiri, e uomini famosi in generale, e Maurizio Marinella ha una miniera di aneddoti curiosi da raccontare. Acquistare una di queste cravatte è però alla portata di tutti, ma come scegliere quella giusta? Per guidarci nella scelta e evitare imperdonabili errori, ecco il decalogo di Don Eugenio Marinella, uno che sullo stile ha costruito la propria fortuna:

  • Come in tutte le cose anche per la cravatta è una questione di misura: quella giusta è compresa tra gli 8,5 e i 9,5 cm nel punto più largo.
  • Il nodo: importante imparare a farlo senza stringere troppo, per evitare l'effetto "impiccato". Disfarlo sempre la sera e appendere la cravatta ben tesa durante la notte.
  • Avere la stoffa giusta: seta jaquard per le regimental, seta più leggera tipo foulard per gli stampati, fantasie per le cravatte dal tono elegante, lana a righe o fantasie scozzesi per l'abbigliamento invernale sportivo.
  • Una cravatta per ogni occasione: al mattino preferire la cravatta chiara e di fantasia, la sera optare per una cravatta più scura.
  • Non farsi consigliare e non demandare a nessuno la scelta della cravatta: l'unica regola è seguire l'istinto. Scegliere la cravatta deve essere un atto irrazionale.
  • Anche l'istinto deve seguire una certa logica. Assolutamente da evitare: i disegni molto grandi e vistosi, quelle con un unico disegno centrale ma anche quelle troppo smorte e anonime. Ricordarsi che la cravatta rivela il carattere.
  • Da preferire:quelle in tinta unita in colori decisi, piccoli disegni(pois, losanghe, quadretti, rombi, piccole stampe cachemire), righe trasversali di due o tre colori al massimo. 
  • I colori:la cravatta deve "staccare" dall'abito e dalla camicia, senza per questo fare a pugni. Deve essere di colore più scuro della camicia e più intenso di quello della giacca. E' spesso l'unica nota colorata di un abbigliamento serioso ma attenzione a non esagerare! Evitare il verde pisello, il giallo canarino così come il rosso fuoco ed il rosa confetto. Più scuri senza essere anonimi i bordeaux ed i rossi scuri, i blu, i verdi e i marroni.
  • L'abbinamento con la camicia é un campo minato in cui solo il buongusto vi può guidare: da evitare comunque la sovrapposizione di una cravatta dal disegno fitto su una camicia a quadretti o l'abbinamento "tutto righe" di una cravatta regimental, camicia rigata e giacca in tessuto operato.
  • Mai il coordinato cravatta+fazzoletto da taschino: è un'inutile quanto anacronistica affettazione. Evitare sempre di avere un aspetto d'insieme troppo curato e lezioso e optare per un'eleganza decontractée. 

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