venerdì 4 giugno 2010

Giù al nord - Sciare o non sciare, questo è il problema

 
Sciare o non sciare, questo è il problema
Qui in Svezia la neve continua a scendere sempre più, e ancora, e ancora. Sembra che non abbia fine. Questo mi fa ricordare la mia prima giornata di sci in Italia, circa 6 anni fa, a Madonna di Campiglio, quando vivevo a Milano. Prima avevo sempre sciato nel nord della Svezia e in Norvegia, ed era sempre stata un’esperienza traumatica a causa del terribile freddo.

Quelli di voi che mi conoscono bene, sanno del mio odio e insofferenza per il freddo. Potrei camminare nel deserto a più di 40 gradi fischiettando allegramente ma basta che la temperatura scenda sotto i -5 e divento una statua arrabbiata, rigida come un pinguino, imprecante per le strade.
Così, dal momento che la madre dei bambini di cui mi occupavo odiava la neve, le montagne e il freddo quanto me, si rifiutò di andare a sciare e fui costretta a prendermi la – oh, tremenda – responsabilità di andare a sciare con il resto della famiglia.
Ero TERRORIZZATA, avevo promesso a me stessa, dopo l’ultima volta in Svezia, di non fare mai più quella cosa che mi faceva gelare così e andare in giro vestita come uno stupido omino Michelin, con uno stupido cappello e muffole troppo grandi.
Ma dal momento che non avevo scelta, mi morsi le labbra e mi feci coraggio pensando:
- “beh, dopotutto è solo un weekend, posso farcela! Ma di certo non mi sono trasferita in Italia per andare a sciare, quando tutto ciò che desidero è starmene sdraiata in spiaggia”.
La cosa divertente è che scoprii che “sciare” per gli italiani NON ha affatto lo stesso significato di “sciare” in svedese.
Penso che qualcuno dovrebbe spiegarlo in un dizionario culturale o qualcosa del genere, in modo che non si faccia confusione. Sapete, mentre in Svezia ci si alza alle 8.00 per essere sulle piste alle 9,30 in punto, in Italia stanno appena incominciando a fare colazione e bersi un caffè. E mentre in Svezia a mezzogiorno si è in cima alla montagna più alta, con il vento che fa sventolare le orecchie e congelare la lingua, in Italia stanno per prendersi il secondo wurstel con vin brulé. E mentre in Svezia alle 14.00 si fa la prima pausa della giornata per mangiarsi uno spuntino veloce, rimasto tutto il giorno nello zaino, in Italia si siedono a prendere il sole con una birra in mano.
COMINCIAI AD AMARE LO SCI!
Naturalmente… la mia vita cambiò completamente l’anno dopo, quando lasciai Milano, così non sono mai più stata a sciare dopo quel weekend. Ma apprezzo ancora il fantastico divertimento di essere in montagna, vedere la neve, e prendere il sole in pantaloncini cortissimi, in estate, in Piemonte.
Tess Key

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