mercoledì 13 ottobre 2010

Il Maestro della Tela Jeans



Da quarant'anni ha letteralmente invaso il mondo e conquistato ogni armadio. Nell'immaginario collettivo è la ruvida stoffa che veniva imbarcata a Genova per l'America, la telaccia blu che seriva per i pantaloni da lavoro degli operai e poi il simbolo dell'avventura a Ovest.
Ora scopriamo che il "jeans" ha origini più antiche, veniva usato già nel Seicento per gli abiti, o forse gli stracci, dei poveri, come documentano le opere del Maestro della Tela Jeans, una decina di quadri esposti alla Galerie Canesso di Parigi fino al 6 novembre 2010, che ritraggono mendicanti e contadini, tratto unificante la povertà e i vestiti in quello che ancora non si chiamava jeans ma era evidentemente una telaccia ruvida ma robusta e a poco prezzo, tutto quello che gli "ultimi" del Seicento potevano permettersi.


Le opere sono sicuramente tutte della stessa mano ma l'autore non è stato identificato e, come usa la critica d'arte in questi casi, è stato provvisoriamente chiamato "il Maestro della Tela Jeans", in attesa di soprire chi sia veramente questo pittore.


In concomitanza con la mostra che ha portato il Maestro della Tela jeans agli onori delle cronache, è stata avviata una collaborazione con Marithé e François Girbaud, i "re" del jeans subalpino, che hanno prodotto in esclusiva alcuni capi con la tecnica "wattwash", in pratica stampando a laser le opere del maestro su giacche in jeans di taglio moderno, con un effetto monocromo di "tela jeans su jeans".



Un'idea originale e innovativa ma a noi che siamo romantiche amanti della storia sarebbe piaciuta una piccola collezione di giacche di taglio seicentesco, perchè glamour e rivincita sociale sono nel destino della tela blu di Genova.

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