domenica 30 maggio 2010
Shopping per pigri
Troppo pigre per estenuanti sessioni di shopping alla ricerca delle ultime novità? Oggi essere super aggiornate sugli ultimi trend senza lasciare il divano di casa non è più impossibile, dal tour delle mele in Val Venosta al beauty case a prova di check in, passando per la moda, lo shopping non avrà più segreti grazie al neonato "sciòp.it - tutto quello che c'è di nuovo", testata gionalistica on-line creata per informare sulle ultime novità nei settori beauty, casa, high-tech, hobby, moda, motori, soldi e vacanze. Ogni prodotto è corredato di una breve descrizione, prezzo, link al sito ufficiale ed eventuale punto vendita, per acquisti a colpo sicuro risparmiando i tacchi delle scarpe preferite!
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venerdì 28 maggio 2010
Robin Hood, la recensione
In tempi di crisi e scandali finanziari internazionali, quale storia è più attuale se non quella di Robin Hood? Ridley Scott ancora una volta si conferma fortunato, oltre che bravo, ed esce con il film giusto al momento giusto.
Necessaria premessa: non si tratta di un film storico. Rispetto a precedenti versioni i fatti sono calati in un contesto storico realistico anche se non reale e i personaggi sono ispirati ai veri protagonisti di quel periodo; tuttavia, un film non è un libro e si prende ampie licenze "artistiche" inventando di sana pianta, ad esempio le circostanze della morte di Riccardo Cuor di Leone o la genesi della Magna Charta, in modo però funzionale al discorso che Scott intende portare avanti.
Il film narra di Robin Hood prima che diventasse mito, un'operazione già tentata con successo da Christopher Nolan con Batman Begins. La trama si tiene comunque sulla falsariga della tradizione, con qualche variante. Robin Hood è un soldato che di rientro dalle crociate si trova ad impersonare un nobile inglese. Le circostanze lo porteranno ad assumerne completamente l'identità completando un percorso personale attraverso cui ritroverà le proprie radici, scoprirà una nuova coscienza civile e farà innamorare lady Marian. Game, Set and Match!
Belle e ben sceneggiate le scene di guerra e di lotta. Bella l'immagine della nave che risale a remi il Tamigi. Le scialuppe da sbarco dei francesi, in stile Normandia 1944 ma a remi: semplicemente buffe; non possiamo che augurarci che siano state messe lì strizzando un occhio al soldato Ryan!
Il cast: un vero parterre de roi con molti britannici.
Russel Crowe, piuttosto in forma giunto ai 46 anni, è ormai presenza fissa nei film di Scott. E' un Robin Hood muscolare ma credibile. Ci piace (fin dai tempi di LA Confidential) per come sa usare un fisico possente solo quando serve, mettendosi al servizio dell'interpretazione e non viceversa.
Cate Blanchett, è una scelta piuttosto azzeccata. Riesce ad essere elegante anche lavorando nei campi, coniuga alterigia nobiliare e passione civile. Una bionda qualsiasi sarebbe stata fuori luogo.
William Hurt è la vera sorpresa del film, e non parliamo solo dell'abbondante dose di botulino con cui si è spianato il viso! Interpreta con rara maestria un Guglielmo di Longchamp (personaggio storico) vero deus ex machina della corte inglese. Ci mancava e l'abbiamo ritrovato!
Max Von Sydow: Interpreta il vecchio padre cieco di Locksley e diviene padre spirituale di Robin Hood. Torreggia da par suo senza gigioneggiare eccessivamente.
Mark Strong: il personaggio (Godfrey, il super cattivo del film) è banale, ma merita un citazione per il make up per la cicatrice stile Capitan Harlock su un lato della bocca causata da una freccia di Robin.
Danny Huston (figlio del grande John Huston): fa un Riccardo Cuor di Leone romantico e diverso dal solito: come un soldato stanco ma consapevole di non poter fare altro che continuare sulla via che ha scelto fino alle estreme conseguenze.
Oscar Isaac nel ruolo di Giovanni Senza Terra (incomprensibilmente il fratello è biondo-rossiccio - come nella realtà era - lui invece sembra il fratello del Saladino, carnagione olivastra e una barbetta che sarebbe ridicola anche sulla faccia di un tronista). E' un personaggio sfortunato perchè pare che debba essere rappresentato comunque come un idiota. Qua e là vediamo invece barlumi di una interpretazione originale. Lo aspettiamo a una prossima prova!
I costumi non sono particolarmente belli ma abbastanza fedeli al periodo, Robin indossa pantaloni di pelle un po' punk, Marian veramente troppo scollata per quel periodo storico. Da notare il numero di anelli alle dita di re Giovanni e della principessa Isabella. Gli abiti regali però li avremmo voluti più in evidenza.
Last but not least il regista: Ridley Scott è forse l'autore in attività che può vantare il maggior numero di film che hanno fatto epoca (I duellanti, Alien, Blade Runner, Thelma & Louise, Il Gladiatore e qui mi fermo per ragioni di spazio); purtroppo questo non è uno di quelli, ma resta un prodotto di rara qualità. Ce ne fossero!
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mercoledì 26 maggio 2010
Giovani Talenti: Born in Berlin compie 5 anni
Venerdì 14 maggio Born in Berlin, noto brand torinese capeggiato dalle fashion designer tedesche Judith Hohnschopp e Julia Buttkewitz, ha festeggiato cinque anni di attività con una suggestiva sfilata nel cortile del Museo di Scienze Naturali a Torino.
Per l'occasione abbiamo incontrato Julia e Simone Mussat-Sartor (Judith era in Germania) per farci raccontare com'è iniziata la loro avventura.
Siamo approdate a Torino quasi per caso - ci racconta Julia - al termine del nostro percorso di studi nella moda, Judith ed io abbiamo vinto una borsa di studio per uno stage a Torino, in uno dei numerosi centri stile della città. Terminato il nostro percorso formativo ci piaceva l'idea di creare qualcosa insieme così, nel gennaio del 2005, abbiamo aperto al Quadrilatero, un atelier tutto nostro. E' stato un percorso "naturale", siamo gradualmente entrati nel cuore dei torinesi, già pochi mesi dopo l'apertura avevamo attirato l'attenzione di molti frequentatori del Quadrilatero, incuriositi dal nostro stile inconsueto così diverso dagli imperativi della moda. Nel giugno del 2006 si è associato anche Simone Mussat-Sartor, già designer degli spazi, come creatore della linea di pelletteria.Siamo cresciuti in modo graduale, senza fare il passo più lungo della gamba - dice Simone - siamo una piccola realtà e ci piace, solo così possiamo garantire la produzione artigiale al 100% che da sempre ci contraddistingue. Tutti i capi Born in Berlin sono prodotti nella nostra sartoria, siamo noi che scegliamo i tessuti uno ad uno, che disegnamo le stampe che poi vengono impresse in modo artigianale. Anche gli accessori sono creati da noi, i modelli sono ricorrenti ma piccole differenze da una borsa all'altra sono garanzia di una produzione manuale e rendono il pezzo ancora più speciale.
La nostra clientela è molto eterogenea, dai ragazzini alle signore di 60 anni, con un denominatore comune, uscire dalla monotonia e dai dettami della moda "classica".
I creativi di Born in Berlin amano disegnare ciò che gli piace, senza farsi influenzare dalle tendenze, chi indossa i loro capi lo fa per scelta e non perchè "vittima" della moda. Judith e Julia amano mescolare tessuti differenti, poveri e ricchi, per creare abiti dalle linee morbide, adatti a tutte le occasioni dalla sera alla mattina, per una donna che non sta costantemente arrampicata su un tacco 12.
Per offrire un total look ai nostri clienti - ci racconta Simone - da quest'autunno proporremo anche le scarpe di SHOTO, una ditta artigianale che crea le calzature comode e rilassate che, secondo noi, meglio interpretano le nostre collezioni.
Un'altra novità è la linea bimbo, lo stile Born in Berlin formato mignon, con tagli adatti ai più piccini ma utilizzando gli stessi tessuti di mamma e papà, per una famiglia tutta in coordinato.
Dulcis in fundo, siamo particolarmente orgogliosi della collaborazione che abbiamo recentemente avviato con Cerruti, che ci ha commissionato una linea ad hoc da portare alle fiere per mostrare un'interpretazione diversa da quella "classica" che abitualmente evoca un marchio come Cerruti, pur utilizzando i medesimi tessuti delle linee sartoriali.
Torino -via delle orfane 30
Berlin - pappelallee 9
www.borninberlin.com
info@borninberlin.com
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domenica 23 maggio 2010
Make up minerale: intervista esclusiva alla Neve Cosmetics
Il trucco minerale spopola tra le appassionate di make up!!
Al contrario del trucco tradizionale è composto al 100% da pigmenti naturali, vale a dire da pietre minerali polverizzate e ridotte in cristalli ultra-piatti che permettono così un' aderenza perfetta; l'impressione è quella di non avere nulla sul viso, la pelle è libera di respirare, non tira, non si lucida ed è sufficiente poco prodotto per garantire la tenuta tutto il giorno. Una rivoluzione.
Punto di riferimento italiano del make up minerale al 100% è l'azienda torinese Neve Cosmetics, e ne abbiamo subito approfittato per saperne qualcosa in più.
Come e da nasce chi l'idea di portare il trucco minerale in Italia?
Tutto comincia circa 3 anni fa. Mara, oggi direttrice creativa di Neve Cosmetics, curiosando su internet alla ricerca di informazioni sui pigmenti per pittura si è imbattuta quasi per caso nella "controcultura" del makeup minerale, allora completamente sconosciuto in Italia: un mondo di colori sfolgoranti ma naturali e, soprattutto, un approccio completamente nuovo al makeup! La possibilità di creare autonomamente blush e ombretti, di provare lo stesso prodotto applicato liquido, secco o cremoso ottenendo risultati diversi a seconda delle proprie esigenze... Impossibile non rimanere affascinati da tante potenzialità.
Punto di riferimento italiano del make up minerale al 100% è l'azienda torinese Neve Cosmetics, e ne abbiamo subito approfittato per saperne qualcosa in più.
Come e da nasce chi l'idea di portare il trucco minerale in Italia?
Tutto comincia circa 3 anni fa. Mara, oggi direttrice creativa di Neve Cosmetics, curiosando su internet alla ricerca di informazioni sui pigmenti per pittura si è imbattuta quasi per caso nella "controcultura" del makeup minerale, allora completamente sconosciuto in Italia: un mondo di colori sfolgoranti ma naturali e, soprattutto, un approccio completamente nuovo al makeup! La possibilità di creare autonomamente blush e ombretti, di provare lo stesso prodotto applicato liquido, secco o cremoso ottenendo risultati diversi a seconda delle proprie esigenze... Impossibile non rimanere affascinati da tante potenzialità.
A quei tempi le ragazze che volevano sperimentare il makeup minerale vero (quello senza siliconi, grassi animali, conservanti...) erano costrette ad ordinare oltreoceano, con tempi di attesa lunghissimi, problemi con le dogane, e il rischio di ordinare prodotti contraffatti o non in linea con le norme di produzione europee.
L'alternativa era accontentarsi delle proposte presenti nella grande distribuzione che proponevano e propongono ancora oggi prodotti "cosiddetti minerali", di fatto pieni di coloranti chimici, riempitivi, olii, siliconi e conservanti.
La Neve Cosmetics nasce da un ramo della Blizz Tech, l'azienda che ha portato in Italia il trucco minerale puro con truccominerale.it; prima di "scommettere" sul trucco minerale di che cosa vi occupavate, eravate già nel campo della cosmetica?
La Neve Cosmetics nasce da un ramo della Blizz Tech, l'azienda che ha portato in Italia il trucco minerale puro con truccominerale.it; prima di "scommettere" sul trucco minerale di che cosa vi occupavate, eravate già nel campo della cosmetica?
La Blizz Tech, già Blizz Technology, è un’azienda specializzata nella vendita B2C esclusivamente online. L’esperienza maturata in dieci anni di vendite tramite e-commerce ha permesso l’ottimizzazione delle procedure legate all’ordine del cliente, favorendo la velocità di evasione della merce ed un supporto immediato e agile, molto apprezzato dall’esigente clientela.
La Neve Cosmetics è un’azienda del medesimo gruppo, nata a luglio dello scorso anno, e si dedica esclusivamente alla produzione del makeup minerale, la prima per ampiezza di gamma nel mineral makeup made in Italy.
La Neve Cosmetics vende solo on-line un prodotto "nuovo", ma nel campo del make up siete molto noti nonostante non facciate pubblicità; noi di Torino Style vi abbiamo conosciuto grazie ai video tutorial di Clio Makeup, quindi un canale non tradizionale. E' stato difficile affermarsi in un mondo di colossi dominato dai grandi marchi?
La Neve Cosmetics è un’azienda del medesimo gruppo, nata a luglio dello scorso anno, e si dedica esclusivamente alla produzione del makeup minerale, la prima per ampiezza di gamma nel mineral makeup made in Italy.
La Neve Cosmetics vende solo on-line un prodotto "nuovo", ma nel campo del make up siete molto noti nonostante non facciate pubblicità; noi di Torino Style vi abbiamo conosciuto grazie ai video tutorial di Clio Makeup, quindi un canale non tradizionale. E' stato difficile affermarsi in un mondo di colossi dominato dai grandi marchi?
Affermarsi non è stato difficile, ma il merito è tutto dei prodotti! Da subito il nostro mezzo pubblicitario è stato il passaparola: le clienti che si trovavano bene con i nostri cosmetici ne parlavano alle amiche, che a loro volta se ne innamoravano alimentando così il fenomeno.
Siamo convinti che con prodotti diversi o quantomento più tradizionali, sarebbe stato molto più complesso e dispendioso farsi conoscere.
L'essere una realtà giovane "in un mondo di colossi" è peraltro molto comodo: possiamo lavorare bene e senza fretta, se necessario prenderci un anno intero per studiare un prodotto e farlo uscire solo quando ne siamo perfettamente soddisfatti, avere piena libertà di ispirazione per poter creare cosmetici veramente nuovi. Essere un’azienda giovane, dinamica, e al momento ancora piccola, è un grosso vantaggio.
Top 5 dei prodotti Neve Cosmetics, che cosa non può mandcare nel nostro beauty case?
Impossibile metterle in ordine di importanza, ma ecco 5 delle nostre creazioni preferite:
Nebbia Fissante
Perchè è un flacone di creatività naturale! Fissa il makeup, miscela i pigmenti, fa da base per il fondotinta minerale e in più coccola la pelle.
Duo Contouring Ombraluce - Duo contouring minerale
La realizzazione della formulazione è stata a dir poco estenuante, ma ne è decisamente valsa la pena. La sfida era impegnativa: trovare due gradazioni che fossero perfette per ogni carnagione e con un punto di trasparenza che scolpisse il viso senza interferire sul colore della pelle e del makeup.
Blush Bubblegum
Cipria Hollywood
Ombretto Audrey
Come l'attrice a cui ci siamo ispirati, è semplice ma elegantissimo. Il colore passe-partout per eccellenza.
Una domanda che arrovella tutte le appassionate di trucco minerale: è possibile creare un mascara minerale?
E' possibile in senso lato. Il makeup minerale, quello vero, è solo in polvere libera e quindi impossibile da applicare sulle ciglia. E' però possibile trasformare i pigmenti minerali da polvere a crema colorata ed applicarli così sopra al normale mascara per ottenere ciglia colorate e brillanti. In fondo a questa pagina del nostro sito spieghiamo come: http://www.truccominerale.it/ index.php?option=com_content& task=view&id=42
Inutile dire che siamo orgogliosi che un'azienda giovane e innovativa come la Neve sia nata a Torino; per concludere, la domanda che tutte si fanno: a quando un monomarca?
Speriamo presto! Al momento stiamo ultimando il design degli espositori da banco Neve Cosmetics, che conquisteranno presto molte profumerie ed erboristerie. Un passo alla volta...
foto per gentile concessione di Neve Cosmetics
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venerdì 21 maggio 2010
Giù al nord - Un'ottima annata
La foto del giorno è di un fotografo speciale, di un periodo speciale e gradevole della mia vita. Profuma di primavera, vino, erba, fiori e amore.
E’ dei vecchi tempi in cui ancora vivevo a Rivarossa, un paese a 25 chilometri da Torino, verso le montagne. Un posto così speciale che la prima volta che ci arrivate penserete di essere finiti in uno di quei film di Hollywood visti da ragazzina, girati in Toscana o in Provenza.
A Rivarossa potete trovare il panettiere, il verduriere, il macellaio, la pizzeria, il bar, l’edicola e perfino un asilo gestito dalle suore. E si, certo, ci sono anche due chiese con le loro rumorose campane che si assicurano che vi svegliate alle 10 tutte le domeniche. E poi, a pochi passi dalla casa dove vivevo, c’è un piccolo fiume dall’acqua ghiacciata, che scende dalle Alpi.
Essendo piemontesi, tutti in paese cercavano di fingere di NON avere notato che improvvisamente era tra loro una strana ragazza svedese. Erano gentili con te e ricordavano il tuo nome, e ogni tanto ti raccontavano le ultime novità dei dintorni. MA fu solo dopo un po’ di riscaldamento, proprio come gli svedesi, che cominciarono a rilassarsi. E tu sai che li hai in palmo di mano e che hanno incominciato ad affezionarsi quando:
Il verduriere vi racconta i pettegolezzi del paese e si assicura che abbiate sempre la frutta migliore e che non prendiate il bus per Torino senza un clementino in mano e vi dà consigli su come rubare le pannocchie dai campi vicino al fiume senza farvi beccare
Il macellaio, dove non siete mai stati in vita vostra, sa che tra qualche settimana arriverà vostra madre dalla Svezia e vi chiede se può conoscerla
Il vecchio signore della drogheria, con capelli e baffi grigi e il sorriso gentile, vi fornisce amari e liquori gratis e vi chiede notizie della vostra gatta Eva e di quel vostro fidanzato così simpatico
Le due signore che lavorano in panetteria vi chiedono come vanno gli studi e come sono state le vacanze
La ragazza che lavora al bar e prepara i cappuccini e le bevande vi chiede come mai siete stati via così a lungo e dove siete stati e come mai non siete venuti al bar per più di due settimane
Nessuno dovrebbe morire prima di essere stato in un posto come Rivarossa, con la sua gente così calorosa, divertente e gentile… e gatti… quanti gatti….
Tess Key
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Tess Key - A Rivarossa Hollywood Story
Today was a good day. There was some lovely news from the south of Europe that just made me happy for an entire month. And even though 8 hours of listening to ca.11 different bachelor essay's made me tired as hell, a tennis game in the evening picked me right up.
The photo of the day is by a very special photographer from a very special and lovely period of my life. It smells of spring, wine, grass, flowers and love.
This was in the old days when I stilled lived in little Rivarossa, a village just 25 km outside Turin up the montains. A place so special that you think you ended up in one of those hollywood movies from Tuscany or Provance you watched as a little girl the first time you go there.
In Rivarossa you can find the panetiere, verduriere, macellaio, pizzeria, il bar, l'edicola and you can even find a kindergarden run by nuns. And yes, yes of course there are also to churches with their very loud churchbells, that make's sure to wake you up at 10.oo every sunday. And then just a few steps away from the house where we lived there was a little river with icecold water coming right down from the alps.
Beeing people from Piemonte, everybody in the village tried to pretend that they DIDN'T notice that there was a strange, swedish girl suddenly living among them. They will be nice to you and remember your name and eve occasionally tell you about the latest news from around the village.
BUT, it's only after some warming up, just like with swedes, that they started to relax. And you know you have them in the palm of your hand and that they've started to love you when;
BUT, it's only after some warming up, just like with swedes, that they started to relax. And you know you have them in the palm of your hand and that they've started to love you when;
* The "verduriere" ( where you go to buy fruit and vegetables) tells you all the gossip from the villages and makes sure you always get the best fruit available and that you never get on the buss for Turn without a clementine in your hand and gives you tips about how to rob corn from the fields by the river without getting caught
* The "macellaio" ( where you buy meat), who you never met before in you life, knows that your mother from Sweden is comming visiting in a few weeks and asks if he could meet her.
* The old man with the kind smile and grey hair and mustache from the grocery shop gives you different "amaros" and liqueurs for free and asks about your cat Eva and that cute "fidanzato" of yours.
* The two ladies working at the panetteria ( where you buy bread and sweets) asks how your studies are going and how your vacation has been.
* The girl who works at the bar and makes capuccino's and drink's asks you how come you've been gone for so long and where you've been and what you've been up to when you haven't passed by the bar for more then two weeks.
No one should die without having been to a place simular to Rivarossa with it's wonderful, warm, funny and kind people.....and cats.....oh so many cats.....
Tess Key
Tess Key
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mercoledì 19 maggio 2010
Giovani talenti: Sassi, carta e forbice
"Sassi, carta e forbici" è un progetto di moda a 360° che coinvolge donne diverse con backround differenti, frutto della collaborazione tra Sassi Alessandra Berardi, disegnatrice di moda romana, Francesca Berardi, curatrice artistica di una linea di T-shirt:
"Il progetto è nato dalla volontà mia e di mia cugina Francesca di creare qualcosa insieme - racconta Sassi, Alessandra Berardi - e quando la cooperativa sartoriale con cui collaboro da qualche tempo mi ha proposto di disegnare una collezione, abbiamo colto l'occasione al volo, io ho preparato una linea di abbigliamento e Francesca una linea di T-shirt".
"Ho creato una collezione che mi rappresenti, dalle linee morbide, di una semplicità quasi orientale - racconta Sassi - mi piace rivolgermi a una donna vera, che non cambia il guardaroba ogni tre mesi ma porta i capi che ama anche per diversi anni. Per questo ho volontariamente evitato qualsiasi influenza eccessivamente modaiola, i miei abiti sono essenziali, dalle linee pulite e senza decorazioni, anche i colori sono semplici: il blu, il bianco, il nero, il sabbia. Questo perchè mi piace che le mie creazioni vengano portate con bigiotteria importante che le trasformi a seconda dell'estro e dell'umore del momento. Anche per questa ragione, ho privilegiato i tessuti tinta unita o con stampe molto discrete". Tra l'altro, all'insegna del recupero intelligente, i tessuti utilizzati per la collezione di Sassi, dalle magline alle sete più pregiate, provengono da un magazzino in chiusura, stoffe meravigliose altrimenti destinati al macero, mentre I capi sono realizzati dalla cooperativa sartoriale "Il Gelso", grazie al sostegno della Ergonauti Onlus che, nella persona di Claudia Mattarella, ha dato fiducia al progetto.
Anche le t-shirt sono all'insegna dell'alta qualità, cotone organico e pochi i colori (bianco, nero, rosso) per dare risalto alle serigrafie a mano. Francesca Berardi, curatrice artistica del progetto, ci spiega che la collezione è partita con cinque serigrafie di cinque designer diversi ma sarà presto destinata ad ampliarsi, con cinque serigrafie nuove ogni 40 giorni, un progetto all'insegna dell'interdisciplinarietà: le magliette, vere e proprie opere d'arte indossabili, in edizione limitata, sono frutto della creatività di artisti, disegnatori e fumettisti torinesi.
"Ho creato una collezione che mi rappresenti, dalle linee morbide, di una semplicità quasi orientale - racconta Sassi - mi piace rivolgermi a una donna vera, che non cambia il guardaroba ogni tre mesi ma porta i capi che ama anche per diversi anni. Per questo ho volontariamente evitato qualsiasi influenza eccessivamente modaiola, i miei abiti sono essenziali, dalle linee pulite e senza decorazioni, anche i colori sono semplici: il blu, il bianco, il nero, il sabbia. Questo perchè mi piace che le mie creazioni vengano portate con bigiotteria importante che le trasformi a seconda dell'estro e dell'umore del momento. Anche per questa ragione, ho privilegiato i tessuti tinta unita o con stampe molto discrete". Tra l'altro, all'insegna del recupero intelligente, i tessuti utilizzati per la collezione di Sassi, dalle magline alle sete più pregiate, provengono da un magazzino in chiusura, stoffe meravigliose altrimenti destinati al macero, mentre I capi sono realizzati dalla cooperativa sartoriale "Il Gelso", grazie al sostegno della Ergonauti Onlus che, nella persona di Claudia Mattarella, ha dato fiducia al progetto.
Anche le t-shirt sono all'insegna dell'alta qualità, cotone organico e pochi i colori (bianco, nero, rosso) per dare risalto alle serigrafie a mano. Francesca Berardi, curatrice artistica del progetto, ci spiega che la collezione è partita con cinque serigrafie di cinque designer diversi ma sarà presto destinata ad ampliarsi, con cinque serigrafie nuove ogni 40 giorni, un progetto all'insegna dell'interdisciplinarietà: le magliette, vere e proprie opere d'arte indossabili, in edizione limitata, sono frutto della creatività di artisti, disegnatori e fumettisti torinesi.
Per completare le collezioni di Sassi e Francesca, le lunghe collane con fiori di stoffa di Margherita Fantini, la linea di borse Nede di Benedetta Lucangeli, che trasforma tessuti poveri come tela da materassi in borse trendy, e la bigiotteria di Luciana Tosi: collane, orecchini, braccialetti, realizzati con materiali più diversi, bachelite, osso, legno, plastica, che Luciana trova nei suoi viaggi in tutto il mondo. Ogni pezzo ha un dettaglio particolare che lo rende unico, dalla chiusura vintage di una cintura come elemento centrale di una collana a frammenti di corallo, ai bottoni extra-large anni Cinquanta usati come spille, tutti pezzi unici, originali ma portabilissimi.
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lunedì 17 maggio 2010
Bon ton per ragazze cattive
"La vera signora non fuma per strada, nè mentre balla, nè quando è in un negozio (dal parrucchiere fumi quanto le pare). Non parla con la sigaretta penzoloni tra le labbra. Usa un bocchino, purchè non sia lungo come una tromba e non le ispiri atteggiamenti fataleggianti.
La vera signora veste con sobrietà. Sa che la parola chic è l'opposto della parola "provocante". Abiti troppo attilati, scollature stile Mansfield-Monroe, sono di pessimo gusto". Da "Il saper vivere di Donna Letizia"
Se è vero che "Il saper vivere di Donna Letizia" ha fatto il suo tempo e oggigiorno può solo strapparci un sorriso, è anche vero che noi cattive ragazze moderne non siamo immuni da situazioni imbarazzanti, per le quali la consultazione di un testo di riferimento protrebbe rivelarsi risolutiva.
Ecco arrivare un aiuto prezioso: la Debrett's, storica casa editrice britannica specializzata in buone maniere, che da più di duecento anni cava le castagne dal fuoco agli inglesi più goffi, sicuramente sarà in grado di risparmiarci più di una figuraccia. Nonostante la lunga e gloriosa carriera, ha saputo adattarsi molto bene ai cambiamenti di costume ed oggi esce con Etiquette for girls di Fleur Britten. Banditi i soliti ridicoli elenchi di comportamenti scovenienti a ragazze nubili, fidanzate, donne sole, Il Galateo e suoi modi affettati hanno fatto il loro tempo, invece Fleur Britten conosce le sue ragazze e le aiuta a navigare felici (e divertendosi) nella vita moderna; non solo illustra il modo corretto per mangiare i crostacei o per risolvere i classici dubbi riguardanti condoglianze, abbigliamento o etichetta per un pranzo reale ma dimostra di sapere bene quali sono le questioni più intime che tanto spesso ci colgono impreparate. Liquidare elegantemente l'amante di una notte, accettare o rifiutare le avances del capoufficio, come comportarsi con i coinquilini, non saranno più un problema.
Fleur Britten, "Etiquette for girls", Debrett's, £ 17.99
Se è vero che "Il saper vivere di Donna Letizia" ha fatto il suo tempo e oggigiorno può solo strapparci un sorriso, è anche vero che noi cattive ragazze moderne non siamo immuni da situazioni imbarazzanti, per le quali la consultazione di un testo di riferimento protrebbe rivelarsi risolutiva.
Ecco arrivare un aiuto prezioso: la Debrett's, storica casa editrice britannica specializzata in buone maniere, che da più di duecento anni cava le castagne dal fuoco agli inglesi più goffi, sicuramente sarà in grado di risparmiarci più di una figuraccia. Nonostante la lunga e gloriosa carriera, ha saputo adattarsi molto bene ai cambiamenti di costume ed oggi esce con Etiquette for girls di Fleur Britten. Banditi i soliti ridicoli elenchi di comportamenti scovenienti a ragazze nubili, fidanzate, donne sole, Il Galateo e suoi modi affettati hanno fatto il loro tempo, invece Fleur Britten conosce le sue ragazze e le aiuta a navigare felici (e divertendosi) nella vita moderna; non solo illustra il modo corretto per mangiare i crostacei o per risolvere i classici dubbi riguardanti condoglianze, abbigliamento o etichetta per un pranzo reale ma dimostra di sapere bene quali sono le questioni più intime che tanto spesso ci colgono impreparate. Liquidare elegantemente l'amante di una notte, accettare o rifiutare le avances del capoufficio, come comportarsi con i coinquilini, non saranno più un problema.
Fleur Britten, "Etiquette for girls", Debrett's, £ 17.99
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giovedì 13 maggio 2010
Giù al nord - i diari della pina colada
Scrivendo dei miei giorni come babysitter, mi è tornato in mente il secondo lavoro che trovai a Milano. Essendo una ragazza sofisticata, i 50 euro alla settimana che ricevevo dalla mia famiglia (onestamente… 50 euro di “paghetta”, quale persona sana di mente potrebbe MAI pensare che possano essere abbastanza in una città come Milano?) non bastavano nemmeno per comprare la mia fetta di pizza settimanale. Così, una sera parlai con il proprietario di un ristorante dove il mio nuovo amico italiano lavorava come pizzaiolo, che conosceva un tipo che conosceva un altro tipo che aveva appena aperto un nuovo bar in Corso Como e, guarda caso, aveva bisogno di una cameriera.
Così, ragazzi, qui è dove trovai il mio PRIMO lavoro come cameriera. In quel momento, questo era l’italiano che sapevo, dopo un mese a Milano:
- Buongiorno, voglio delle pesche
- Non mi interessa
- Lasciami in pace
- Arrivederci
- Si va bene 1 kg
Così ebbi parecchie difficoltà a capire quando il cliente disse in un italiano molto veloce:
Cliente :-Un mojito per me, ma con poco ghiaccio eh, e per lei un daiquiri frozen con le fragole. Ma lo fate con le fragole fresche?
Tess: - ???????
Cliente:- Fragole fresche, le avete?
Tess:- ????, ehh siii, va bene, ok. ( PANICO, che cosa diavolo vuole???? Beh, feci finta che tutto fosse sotto controllo e mi limitai a sorridere)
Quella stessa sera un cliente ordinò una pina colada (ok ok questo è facile, pensai. Pina colada lo capisco, è internazionale e dopo non aggiunse un sacco di parole strane).
Questo bar faceva la più aaaaaaalta pina colada del mondo e Tess aveva la più bianca delle magliettine. Ero così preoccupata di far cadere o far sbattere i bicchieri mentre scendevo le scale, ovviamente, quando finalmente arrivai al tavolo i bicchieri cominciarono a scivolare … un po’… di più… e con un urlo, cercando di salvare i vestiti del cliente, riuscii a rovesciarmi il bicchiere addosso.
Puzzai di maledetti ananas e latte di cocco per tre giorni E dovetti continuare a lavorare per altre 4 ore con una t-shirt in uno stato che sembrava che avessi appena partecipato e vinto la gara di Miss maglietta bagnata.
Fu così che imparai a vestirmi sempre di nero quando facevo la cameriera.
Tess Key
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Tess Key - Wet pina colada, t-shirt and waitresses
As all "real" blogs from now on we too have our guest blogger : Tess Key, a young swedish lady living in Turin. She will tell us about her personal interpretation of Italian lifestyle.
Writing about my ”nanny” days I remembered the second job I got in Milan. Beeing a high-maintance girl the weekly 50 euro I got from the family ( honestly....50 euro as ”pocketmoney”, what kind of insane, unbalanced freak thought that could EVER be enough in a city like Milano?) wasn’t even enough to buy my weekly pizza slices.
So one night I talked to the owner of a restaurant where my new italian friend worked as a pizzaman, who new a guy, who new another guy who had just opened a new bar in C.so Como, and happens the case, they needed a waitress.
So boys and girls, this is where I got my FIRST waitress job. At this point this was all the italian I knew after one month in Milano:
- Buongiorno, voglio delle pesche
- Non mi interessa
- Lasciami in pace
- Arrivederci
- Si va bene 1 kg
So, I had quite some difficulties understanding when the italian clients said in a very fast italian:
Client :-Un mojito per me, ma con poco ghiaccio eh, e per lei un daiquiri frozen con le fragole. Ma lo fate con le fragole fresce?
Tess: - ???????
Client:- Fragole fresce, le avete?
Tess:- ????, ehh siii, va bene, ok. ( PANIC, what the hell does he want????Well I just look as if everythig is under control and just smile)
Same night a client asks for a pina colada ( ok ok, this is easy I thought. Pina colada I get, that’s international and he didn’t say alot of strange words afterwards)
Now this bar made the taaaaaallest pina coladas in the world and Tess had the whitest, tiny winy little t-shirt on. I was so nervous about dropping or making the glass tip going down the stairs, that obviously, when I finally got to the table the glass started to wingle..a bit..then some more.....and in a shriek trying to save the clients clothes I managed to tip the glass all over myself.
I smelled like fucking pineapples and coco milk for three days, AND I had to keep working for another 4 hours with a t-shirt that looked as if I had just left a ”Miss wet t-shirt competition”, and won.
That’s how I learned that I should always wear black when working as a waitress....
Tess Key
Writing about my ”nanny” days I remembered the second job I got in Milan. Beeing a high-maintance girl the weekly 50 euro I got from the family ( honestly....50 euro as ”pocketmoney”, what kind of insane, unbalanced freak thought that could EVER be enough in a city like Milano?) wasn’t even enough to buy my weekly pizza slices.
So one night I talked to the owner of a restaurant where my new italian friend worked as a pizzaman, who new a guy, who new another guy who had just opened a new bar in C.so Como, and happens the case, they needed a waitress.
So boys and girls, this is where I got my FIRST waitress job. At this point this was all the italian I knew after one month in Milano:
- Buongiorno, voglio delle pesche
- Non mi interessa
- Lasciami in pace
- Arrivederci
- Si va bene 1 kg
So, I had quite some difficulties understanding when the italian clients said in a very fast italian:
Client :-Un mojito per me, ma con poco ghiaccio eh, e per lei un daiquiri frozen con le fragole. Ma lo fate con le fragole fresce?
Tess: - ???????
Client:- Fragole fresce, le avete?
Tess:- ????, ehh siii, va bene, ok. ( PANIC, what the hell does he want????Well I just look as if everythig is under control and just smile)
Same night a client asks for a pina colada ( ok ok, this is easy I thought. Pina colada I get, that’s international and he didn’t say alot of strange words afterwards)
Now this bar made the taaaaaallest pina coladas in the world and Tess had the whitest, tiny winy little t-shirt on. I was so nervous about dropping or making the glass tip going down the stairs, that obviously, when I finally got to the table the glass started to wingle..a bit..then some more.....and in a shriek trying to save the clients clothes I managed to tip the glass all over myself.
I smelled like fucking pineapples and coco milk for three days, AND I had to keep working for another 4 hours with a t-shirt that looked as if I had just left a ”Miss wet t-shirt competition”, and won.
That’s how I learned that I should always wear black when working as a waitress....
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martedì 11 maggio 2010
La tavolozza della fantasia
Se "da grande" sognavate di diventare una makeup artist, se i colori della vostra palette preferita non sono mai abbastanza. Preparatevi a una nuova mania chiamata Zoeva, azienda tedesca specializzata in ombretti, blush, terre e pennelli. Le palettes con tutte le possibili sfumature si possano desiderare sono il suo cavallo di battaglia e il sito per la vendita online un mondo meraviglioso nel quale perdersi. Ecco comparire davanti a voi "l'indispensabile" per una ragazza moderna: ombretti opachi, scintillanti o metallici, palettes di rossetti, fard, correttori dalle infinite tonalità. Pur trattandosi di prodotti professionali - sono utilizzatissimi dai make up artist - i prezzi sono abbordabili, dai 13 ai 18 euro a seconda dei prodotti. Anche i pennelli sono accessibili, la qualità è buona e il loro prezzo varia dai 20 euro, per il set da 12 pennelli, fino ad arrivare ai 65 euro per il super- set da 40 pezzi. In Italia i prodotti sono in vendita esclusivamente on-line, il sito però lascia un po' a desiderare per quanto riguarda la traduzione in inglese; la spedizione per l'Italia è un po' cara (16 euro) ma di teutonica efficienza, il vostro agognato pacchettino super- imballato vi verrà recapitato dall'UPS in una manciata di giorni. Pronte per giocare?
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domenica 9 maggio 2010
Come scegliere una giacca
La giacca, un classico senza tempo in grado di risolvere qualsiasi look. Sul lavoro ci trasforma in serie professioniste in un secondo, nel tempo libero dona quel tocco di eleganza in più.
Ma come scegliere la giacca giusta? Ecco qualche consiglio:
Ma come scegliere la giacca giusta? Ecco qualche consiglio:
Blazer: troppo maschile?
Nonostante la giacca sia un capo di abbigliamento "rubato" al guardaroba maschile non significa che non possa essere sexy; sarà sufficiente ingentilirla con qualche dettaglio super femminile, ad esempio un top di chiffon, un foulard di seta, un paio di orecchini o scarpe con i tacchi alti. Se non volete sembrare vostro fratello minore, sono da evitare gli abbinamenti con camicie o pantaloni di taglio maschile.Giacca e gonna?
La giacca con la gonna è da sempre una questione spinosa, il trucco è guardare l'effetto d'insieme e assicurasi che la forma del corpo non resti nascosta, creando così il temuto "effetto sacco". Un blazer abbinato a una gonna destrutturata o a trapezio, generalmente fa perdere al corpo qualsiasi forma umana; per mettere in risalto le curve è meglio optare per una gonna a sigaretta!Dimentica la taglia e guarda il taglio!
Il tradizionale blazer a tre bottoni è un passe-partout che sta bene a tutte, basta assicurarsi che le spalline della giacca non siano non troppo larghe ma cadano estattamente a filo con le spalle e il gioco è fatto (gli anni '80 sono passati da un pezzo, per fortuna).
Se il busto è piccolo, non è il caso di lamentarsi, per una volta siete fortunate... il problema in questo caso sarà l'imbarazzo della scelta, non c'è giacca che non stia magnificamente a chi vanta forme da super maggiorata!
Se assomigliate più a Sofia Loren che a Audrey Hepburn, evitate i modelli accollati o doppiopetto, così come tasche, applicazioni, decori e volant che fanno apparire il busto più grosso; la vostra parola d'ordine in fatto di giacche sarà semplicità.
Quale lunghezza?
Le più snelle possono tranquillamente indossare la "boyfriend jacket" che va per la maggiore adesso, cioè la giacca di lunghezza maschile che arriva ; chi invece vuole far passare inosservati fianchi abbondanti potrà indossare giacche corte con le gonne o decisamente lunghe a 3/4 con i pantaloni, in modo da non "tagliare" in due l'odiato sedere; un altro stratagemma consigliato è sceglire un modello con i revers larghi, che danno l'impressione di allargare la parte superiore del corpo, bilanciando così sopra e sotto.
Per evitare invece di sembrare una colonna, meglio sceglire modelli sciancrati o stretti da una cintura, lasciamo alle ragazze più filiformi le giacche di taglio quadrato che si allargano verso il fondo.
foto http://www.adolfodominguezshop.com/
Le più snelle possono tranquillamente indossare la "boyfriend jacket" che va per la maggiore adesso, cioè la giacca di lunghezza maschile che arriva ; chi invece vuole far passare inosservati fianchi abbondanti potrà indossare giacche corte con le gonne o decisamente lunghe a 3/4 con i pantaloni, in modo da non "tagliare" in due l'odiato sedere; un altro stratagemma consigliato è sceglire un modello con i revers larghi, che danno l'impressione di allargare la parte superiore del corpo, bilanciando così sopra e sotto.
Per evitare invece di sembrare una colonna, meglio sceglire modelli sciancrati o stretti da una cintura, lasciamo alle ragazze più filiformi le giacche di taglio quadrato che si allargano verso il fondo.
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venerdì 7 maggio 2010
Giù al nord
Come ogni blog che si rispetti, da oggi anche Torino Style ha una guest blogger: Tess Key, una ragazza svedese che vive da qualche anno a Torino e dal suo blog parla di sè e ci offre i suoi interessanti commenti sugli italiani visti dal grande nord.
Come cominciò la mia storia d’amore con l’Italia
Stavo guardando Mrs. Doubtfire ieri e mi sono tornati in mente i giorni in cui sgobbavo come babysitter. Arrivai a Milano per la prima volta quando avevo 19 anni, e lavorai lì per un anno, occupandomi di due mostriciattoli. Avevano 4 e 8 anni all’epoca. Scoprii che i loro genitori avevano cercato una giovane babysitter scandinava perché la precedente, tedesca, un giorno si era rotta un braccio cercando di impedire ai due bambini di buttarsi in mezzo al traffico. Dopodiché si era rifiutata di continuare ad occuparsi delle belve. Beh, sicuramente non era la migliore informazione da ricevere il primo giorno di lavoro. MA mi aiutarono a imparare l’italiano, mi aiutarono a conoscere ragazzi italiani (sorprendentemente – mica tanto… ndt – gli uomini trovavano molto molto attraente una giovane, bionda, “mamma” con due bambini biondi dagli occhioni sgranati) e soprattutto mi insegnarono a contare fino a 100 e a restare calma quando li trovai tutti e due con l’acqua fino alle ginocchia, intenti a dipingere i muri della loro camera di rosso, verde, blu e giallo con i colori a olio… Quella fu una grande giornata, alla fine della quale mi sedetti in cucina, accanto al pesce rosso, a guardare il panorama del Duomo, cercando di capire che cosa diavolo andasse storto con gli italiani.
Tess Key
Come cominciò la mia storia d’amore con l’Italia
Stavo guardando Mrs. Doubtfire ieri e mi sono tornati in mente i giorni in cui sgobbavo come babysitter. Arrivai a Milano per la prima volta quando avevo 19 anni, e lavorai lì per un anno, occupandomi di due mostriciattoli. Avevano 4 e 8 anni all’epoca. Scoprii che i loro genitori avevano cercato una giovane babysitter scandinava perché la precedente, tedesca, un giorno si era rotta un braccio cercando di impedire ai due bambini di buttarsi in mezzo al traffico. Dopodiché si era rifiutata di continuare ad occuparsi delle belve. Beh, sicuramente non era la migliore informazione da ricevere il primo giorno di lavoro. MA mi aiutarono a imparare l’italiano, mi aiutarono a conoscere ragazzi italiani (sorprendentemente – mica tanto… ndt – gli uomini trovavano molto molto attraente una giovane, bionda, “mamma” con due bambini biondi dagli occhioni sgranati) e soprattutto mi insegnarono a contare fino a 100 e a restare calma quando li trovai tutti e due con l’acqua fino alle ginocchia, intenti a dipingere i muri della loro camera di rosso, verde, blu e giallo con i colori a olio… Quella fu una grande giornata, alla fine della quale mi sedetti in cucina, accanto al pesce rosso, a guardare il panorama del Duomo, cercando di capire che cosa diavolo andasse storto con gli italiani.
Tess Key
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mercoledì 5 maggio 2010
Accessori per la primavera!
Ecco i comandamenti per essere alla page nella stagione calda del 2010 per quanto riguarda gli accessori: regine sono sempre borse e scarpe, per le prime attualissime le frange e borchie. Abbandonate le maxi, maxi bag siamo tornate finalmente a dimensioni a misura di donna (italiana). I materiali più usati? Quelli naturali: cuoio, paglia, legno e corda ci renderanno automaticamente all'ultimo grido.
Per le scarpe si mantiene la tendenza degli scorsi anni: sandali o ciabattine ultrapiatte o tacchi e zeppe vertiginosi, senza vie di mezzo. Alle sfilate si sono visti tacchi fino a 14 cm e modelle ruzzolate a terra; per non correre rischi, meglio approfittare delle zeppe che ci permettono di guadagnare centimetri preziosi senza rinunciare alla comodità. Per tutte coloro che amano essere eleganti anche con le scarpe piatte, è il momento dei sandali gioiello, bellissimi e comodissimi, hanno invaso tutte le vetrine, per un tocco di charme anche quando il logorio della vita moderna ci impone di correre. Fashion victim? Non perdetevi i must della stagione: stivaletti alla caviglia nella versione estiva aperta, sandali altissimi super stringati e dulcis in fundo, tornano gli zoccoli, sì proprio quelli da medico, proposti nei materiali più preziosi e nei colori di tendenza.
Unica vera novità della stagiones sono i tatuaggi-gioiello, veri e propri gioielli trompe l'oeil per decorare il corpo con le tradizionali icone del marchio Chanel, dalla conosciutissima doppia C alla classica camelia. In vendita nei negozi Chanel selezionati, 55 tatuaggi per poco più di 50 euro.
Foto: Adolfo Dominguez e Anthropologie
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domenica 2 maggio 2010
Missione Sindone per l'i-phone
I tempi cambiano: se la vostra immagine di pellegrino è quella con cappello, bordone, bisaccia e borraccia scavata nella zucca non siete ancora stati a Torino, dove i fedeli al posto del bastone hanno l'i-phone! Proprio così, in occasione dell' Ostensione della Sindone è uscita un'applicazione ad hoc per il più modaiolo dei telefoni cellulari.
Sindone è la nuova applicazione per i-phone e Blackberry, creata da e-Gate e Seac02 in collaborazione con il Museo della Sindone, grazie alla quale potrete interagire con gli eventi sindonici, consultare e registrare nella vostra personale agenda gli appuntamenti da non perdere o prenotare la visita al Sacro Lino. Grazie alla bussola interna, il vostro telefono diventerà un vero e proprio "navigatore" a realtà aumentata in grado di indicarvi i punti di interesse relativi a luoghi di culto, attività, negozi, musei e altre informazioni utili in tempo reale, oltre ad offrire un "vitual tour" del Museo della Sindone.
"E' la prima volta che la realtà aumentata si mette a disposizione di un evento religioso tanto importante quanto l'Ostensione della Sindone" spiega Guido Tabbia, amministratore delegato di e-Gate S.r.l., "ma del resto questa è la nostra filosofia: rendere la tecnologia davvero alla portata di tutti, con soluzioni versatili a costo estremamente contenuto".
"Chi scaricherà Sindone sul proprio cellulare potrà contare su un supporto di avanzato livello tecnologico, facilmente comprensibile e pronto all'uso per rendere più agevole possibile il cammino attraverso la città e la visita alla Santa Sindone" ci dice Andrea Carignano amministratore delegato di Seac02.
L'applicazione è molto semplice da usare e si può scaricare dal sito ufficiale della Sindone al costo di solo 3.99 euro.
Sindone è un dettaglio che ci mostra come Torino sappia essere sempre all'avanguardia; non vediamo l'ora che Guido ed Andrea tirino fuori dal loro cappello magico nuove applicazioni per vivere al meglio la nostra città!
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